LAMEZIA TERME – «Gli incendi che stanno devastando l’intera Calabria tracciano un quadro complessivo che di giorno in giorno peggiora. E che diviene ora drammatico a seguito anche della morte dei due agricoltori deceduti nel Reggino proprio nel tentativo di spegnere le fiamme che stavano interessando il loro podere».
Lo afferma il presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti che esprime «a nome anche dell’intera organizzazione il profondo cordoglio per i familiari delle due vittime» e denuncia «gli effetti sul territorio e sull’economia agricola causati dalle migliaia di roghi divampati in questo scorcio d’estate nella regione». «Difficile ancora fare una prima conta dei danni per l’agricoltura – segnala Statti – ma di certo il colpo inferto al settore primario è già pesantissimo. Soprattutto per quelle aree interne che per le loro caratteristiche maggiormente sono esposte al drammatico fenomeno degli incendi». «Si tratta di coltivazioni realizzate a terrazzamento su colline o poste su altopiani calabresi – specifica il leader di Confagricoltura – che sono letteralmente assediate quotidianamente dalle fiamme e che per questo rischiano di scomparire. Una situazione che sembra essere andata fuori controllo e che, nonostante i valorosi interventi dei vigili del fuoco e del personale di “Calabria Verde”, rischia di mettere in ginocchio intere filiere produttive». Da qui l’appello alle istituzioni regionali. «Occorre maggiore vigore nell’affrontare quella che si sta rivelando una vera e propria emergenza non solo paesaggistica, ma anche economica per il nostro territorio con ricadute pesanti sui livelli di occupazione calabrese». «Chiediamo fin da subito alla Regione – conclude Statti – di attivare l’iter per dichiarare lo stato di calamità naturale – sulla falsa riga di quanto già previsto per la Sardegna – per sostenere quanti hanno già subito ingenti danni dai roghi divampati in Calabria e per aiutare un comparto, quello agricolo, già duramente colpito da altri fenomeni naturali che si sono succeduti nei mesi scorsi e dalla crisi economica generata a seguito della pandemia. È necessario però, in prospettiva, disegnare una strategia più incisiva di prevenzione e di contrasto al fenomeno degli incendi che ogni anno flagellano la nostra regione».