Trentacinque milioni in tre anni per il rinnovo delle flotte navali private che attraversano lo Stretto di Messina. È quanto previsto, in sintesi, da un emendamento al ddl di conversione del Fondo complementare al Pnrr presentato da Italia Viva e approvato dall’Aula del Senato. In particolare, verranno stanziati 10 milioni nel 2022, altri 10 nel 2023 e i restanti 15 milioni nel 2024.
Giuseppe Nucera del movimento ‘La Calabria che vogliamo’ critica in modo netto e perentorio l’emendamento presentato da Italia Viva. “E’ una vergogna, non ci sono altre parole più adatte da dedicare a questa decisione. Non solo da diversi anni sullo Stretto vige di fatto un regime di monopolio, con la società Caronte & Tourist che applica prezzi indecenti per l’attraversamento, questione sollevata in numerose circostanze dal nostro movimento e per la quale ancora attendiamo con ansia il parere da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato rispetto all’istruttoria avviata.
Oltre il danno -sottolinea Nucera- adesso arriva anche la beffa, con un ulteriore omaggio disposto nei confronti di una società che a questo punto si palesa come assoluta padrona dello Stretto. Siamo davvero la Repubblica delle banane.
Il movimento ‘La Calabria che vogliamo’, alla datata richiesta di chiarimenti e di decisioni concrete riguardo il regime di monopolio e i prezzi folli applicati da Caronte & Tourist sullo Stretto, aggiunge oggi “un urlo di disprezzo e di imbarazzo per quanto disposto dall’emendamento di Italia Viva.
Perchè, al posto dei soliti privilegi che arricchiscono i privati, non vengono ridotte le tariffe nei confronti del camionisti che ogni giorno attraversano lo Stretto? In questo modo si renderebbero le merci maggiormente competitive rispetto ai prodotti che dalla Spagna arrivano a Milano, senza il ‘dazio’ da pagare dello Stretto di Messina”.
“Al peggio non c’è mai fine -conclude l’ex Presidente di Confindustria Rc- si continuano a calpestare con indifferenza i diritti dei cittadini, offrendo complicità e benefici a società private che paiono sempre più come mostri che divorano la libera concorrenza e la trasparenza.
Adesso basta, qualcuno deve porre fine a questa indecenza. Quando l’emendamento sarà portato alla Camera, ‘La Calabria che vogliamo’ scriverà una lettera a tutti i deputati affinchè questa vergognosa proposta non venga accettata”.