LAMEZIA TERME (CATANZARO) – «Il tema della difesa delle produzioni agroalimentari calabresi d’eccellenza è centrale nelle politiche tese a rilanciare il settore incrementandone la competizione nei mercati nazionali ed internazionali. Una strategia che non può prescindere dalla tutela delle aree vocate all’agricoltura di qualità».
Così Alberto Statti, presidente di Confagricoltura Calabria. «Per questo – aggiunge – salutiamo positivamente la proposta espressa dal consigliere regionale Filippo Mancuso che ha chiesto lo stop all’installazione e al mantenimento di impianti di trattamento dei rifiuti in quelle zone dove si producono le eccellenze calabresi. Una posizione che condividiamo pienamente e rilanciamo nella piena consapevolezza che questa sia la strada giusta per dimostrare concretamente e non a parole l’attenzione della politica per il settore primario che contribuisce non poco a garantire valore aggiunto e occupazione all’intera economia calabrese». «Non è possibile infatti – prosegue Statti – che siano in molti a parlare di sostegno al comparto, ma poi nei fatti dimostrino disattenzioni se non addirittura complicità nel consentire ad esempio la presenza di impiantistiche potenzialmente pericolose per il territorio – quali sono quelle dedicate al trattamento o allo stoccaggio di rifiuti – in aree dove sorgono le migliori produzioni calabresi addirittura tutelate con i marchi Dop, Igp, Stg, Doc o Docg. Non è certamente il miglior metodo per veicolare in Italia e nel mondo il made in Calabria. Notoriamente legato proprio alla salubrità dei territori dove viene prodotto l’agroalimentare d’eccellenza della nostra regione».
«Tutelando queste produzioni e valorizzandole al massimo – spiega Statti – si permetterebbe all’agricoltura calabrese di rilanciare uno dei pilastri del sistema produttivo costituito dalle eccellenze che è trainante dell’intero comparto. Consentendo al settore non solo di uscire dalla delicatissima fase storica generata dalla pandemia ma di aiutarlo a contribuire alla rinascita economica della Calabria». «Per questo chiediamo – conclude Statti – che la Regione segua subito l’esempio di altri territori come ad esempio l’Abruzzo dove il consiglio regionale ha votato all’unanimità la sospensione della realizzazioni o la permanenza di impianti di trattamento dei rifiuti nelle aree in cui si produce agroalimentare d’eccellenza. Una scelta che se adottata immediatamente dimostrerebbe realmente una concreta attenzione della politica per un segmento produttivo fondamentale per la crescita socio-economica della nostra regione».