«Il diritto al lavoro resta un principio fondamentale e ineludibile per preservare e tutelare la dignità di ogni individuo. Il lavoro come valore, dunque, come cardine della società e fondamento essenziale del vivere civile, soprattutto in Calabria, dove fatica a rappresentare il pilastro della nostra società, provocando la perdita di fiducia nel prossimo e smarrendo la sua funzione principale, intesa come realizzazione dell’essere umano, dei suoi studi, della sua cultura e del suo assumersi una parte importante di responsabilità nella costruzione della società».
È quanto dichiara il presidente della Regione, Nino Spirlì, in riferimento alla festa del Primo Maggio.
«Proprio in questa fase cruciale, nella quale il Paese sta avviando le politiche per la ripartenza, è necessario – aggiunge Spirlì – impegnare ogni sforzo affinché le azioni di rilancio siano realmente inclusive, senza lasciare indietro nessuno, in modo da ridurre quelle diseguaglianze che mortificano le nostre immense potenzialità. In Calabria abbiamo la necessità di sostenere le tante eccellenze produttive e le potenzialità per creare ricchezza e sviluppo e ricercare soluzioni innovative per ridare dignità al lavoro e alla stessa condizione dei lavoratori».
«I tanti medici e infermieri, il personale della Protezione civile e delle associazioni, lavorando al limite delle proprie possibilità, ci hanno ricordato – sottolinea ancora il presidente – che l’impegno quotidiano e la solidarietà rappresentano un elemento fondante per la crescita economica e sociale di un territorio. Da questo esempio possiamo ripartire e guardare al futuro con maggiore speranza».
«Nel rispetto dei tanti lavoratori che continuano a dare dimostrazione, in questo momento drammatico, di grande responsabilità, garantendo servizi fondamentali a tutta la collettività, non posso che sostenere – conclude Spirlì – l’invito delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze di tutte le categorie produttive finalizzato al rispetto del significato e del valore sociale della festività del Primo Maggio, pur nel contemperamento degli interessi dei lavoratori e delle aziende, nell’ottica di preservare i posti di lavoro ma, al contempo, di venire incontro alle esigenze di flessibilità, in uno dei momenti più critici degli ultimi anni».