Solidarietà delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil ai lavoratori della Comunità Progetto Sud per atti intimidatori di ultime settimane

Solidarietà delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil ai lavoratori della Comunità Progetto Sud per atti intimidatori di ultime settimane

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Solidarietà delle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil ai lavoratori della Comunità Progetto Sud per atti intimidatori di ultime settimaneI rappresentanti delle segreterie generali regionali di GCIL,CISL, UIL Calabria questa mattina sono stati a Lamezia Terme in visita al bene confiscato di Via dei Bizantini, gestito dalla Comunità Progetto Sud, per portare la solidarietà ai lavoratori e lavoratrici vittime, nelle ultime settimane, di atti intimidatori.

Sette gli episodi denunciati che riportano al centro la sicurezza del gruppo sociale fondato da don Giacomo Panizza nel 1976. Denuncia che è già sul tavolo del procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio il quale ha riferito all’ attenzione della Dda e di Nicola Gratteri e Vincenzo Capomolla per chiedere un intervento deciso a sostegno delle attività sociali e produttive della Comunità Progetto Sud.

Comunità Progetto Sud
“Alle intimidazioni rispondiamo collettivamente. La dignità del lavoro. Non piegare la testa. Noi vogliamo cambiare le cose. La legalità non è solo un affare di ordine pubblico, ma di cittadinanza. Non è solo togliere ai mafiosi dei beni.
Il tema è partecipare alla proposta di vita democratica”.

Angelo Sposato, segretario regionale CGIL
“Oggi siamo andati a Lamezia Terme nella Sede della Comunità “Progetto Sud” a dare il nostro sostegno e vicinanza a Don Giacomo Panizza ed alle lavoratrici e lavoratori che nei giorni scorsi hanno subito atti intimidatori in pieno giorno. Davanti alla Sede, come già avvenuto in passato con atti dinamitardi e proiettili sulle saracinesche alcuni vigliacchi hanno squarciato le ruote delle auto delle lavoratrici. La ndrangheta, cerca di colpire il cuore del lavoro, per avere la supremazia del territorio, per dire “qui comandiamo noi”. Non comandano loro e non colpiranno il cuore del lavoro, i germogli della legalità e della speranza. Serve una reazione immediata della società civile e lo Stato deve battere un colpo. Lamezia Terme è una città commissariata, così come la Calabria non ha un Governo in piena pandemia. Nei prossimi giorni, su emergenza covid e piano vaccinale, su recovery plan e lotta alla ndrangheta terremo una mobilitazione unitaria secondo le prescrizioni anti pandemia e chiederemo che in un momento di totale isolamento istituzionale l’emergenza Calabria venga assunta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. In pari data abbiamo interessato il Prefetto di Catanzaro per aumentare le misure di sicurezza per Don Giacomo Panizza, per le lavoratrici ed i lavoratori di Progetto Sud”.


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