Unical, bagno di folla per Brunori Sas. Il cantautore calabrese: “in questo tempo di estremismi è stata premiata l’attitudine moderata, il canto autentico” VIDEO

Unical, bagno di folla per Brunori Sas. Il cantautore calabrese: “in questo tempo di estremismi è stata premiata l’attitudine moderata, il canto autentico” VIDEO

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“Ci sono cose dell’essere periferici, come la distanza dalle cose che accadono nei centri, che possono essere un privilegio: la distanza porta uno sguardo diverso” aveva detto Brunori Sas in conferenza stampa a Sanremo. La provincia come opportunità ed è nella sua terra che questa mattina, il cantautore calabrese ha incontrato innanzitutto i giovani dell’Università della Calabria. I giovani della “periferia”, Arcavacata, di un’università che spesso sforna eccellenze e che da poco è stata incoronata dal Censis miglior ateneo d’Italia tra i grandi atenei italiani secondo la classifica 2024/2025. L’Unical luogo di cultura per una Calabria , spesso vittima di pregiudizi, di chi vede il meridione sempre come luogo di arretratezza.

Unical, bagno di folla per Brunori Sas. Il cantautore calabrese: “in questo tempo di estremismi è stata premiata l’attitudine moderata, il canto autentico” VIDEOLontano dall’essere retorica o cartolina, il sud che prende forma nelle parole e nella musica di Brunori Sas è quello dell’identità, collettiva e personale. Un luogo di possibilità, di narrazione delle tradizioni, delle ironiche abitudini che sono spesso un modo per affrontare le ruvidità della vita, ma anche luogo di rivalsa, è lui stesso a dirlo: “Vi amo!! Non mi sono per niente montato la testa…  Innanzitutto sono più emozionato ora che quando sono salito sul palco a Sanremo…Ve lo dico, grazie, grazie, grazie…Soprattutto per l’affetto che ho ricevuto, per questo senso di appartenenza che non c’entra niente con il campanilismo, ma con un sano desiderio di rivalsa e sono felice di essere stato un tramite…”

“La felicità sono momenti minuscoli, attimi di dimenticanza” diceva il grande Totò, e Brunori Sas ci racconta, nel suo incontro con la stampa, i suoi attimi di felicità a Sanremo. Lo fa con la ormai consueta ironia, quella che si porta dietro spesso la gente del Sud abituata a disgregare stereotipi.

La felicità di “aver avuto meno panza, quindi mi avete visto più magro…” ma anche “la felicità di avere con me la famiglia e la band, una celebrazione e un contesto che sono contento non abbia intaccato il mio modo di essere, la mia proposta, anzi forse addirittura l’ha amplificata”, cita poi un altro grande del nostro Sud, Massimo Troisi che diceva in merito al successo che “non è vero cambia le persona ma che è invece una cassa amplificatrice… Sono contento perché è stato amplificato quello che sono…Sono contento anche di aver letto sia di Stefano Amato sia di Mirco cose bellissime (in merito ad arrangiamento de “L’anno che verrà” nda) e anche lì un altro momento di felicità è stato il quinto posto della serata delle cover…”

Una sottolineatura poi molto importante prima di concedersi ai fan assiepati sull’anfiteatro Tau: “Sai cosa penso? E lo dico sperando di non risultare immodesto? Penso che abbiano premiato il tono, non solo il ‘cosa’, ma anche il ‘come’ siamo andati lì, perché ovviamente in un’epoca di estremismi probabilmente quel tipo di attitudine moderata è risaltata come autenticità, credo sia stato premiato un canto autentico…Ha vinto la storia vera”.

Usciamo dalla sala stampa tra le battute e i sorrisi che dispensa Brunori, una persona autentica, genuina, ironica, più che un cantautore un ‘cantautentico’. Sul piazzale è un bagno di folla, tutti attendono di cantare a squarciagola “L’albero delle noci”, a cui segue “La verità” e “Guardia ‘82”.

Riformuliamo l’augurio che l’albero delle noci custode della saggezza antica di questa “terra crudele” e che svetta fiero tra le vie di San Fili il paesino dove vive Dario, possa ispirarlo ancora per “cantare senza paura, per cantare l’amore anche nel giorno che muore”.

Luisa Loredana Vercillo

Credit foto e video: Luisa Loredana Vercillo


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