Anche Rende aderisce oggi alla Giornata contro l’omofobia con l’iniziativa “Qui non c’è posto per parole d’odio”, flashmob promosso dall’assessorato ai diritti civili e pari opportunità dinanzi la casa municipale di piazza Borromeo.
L’IDAHOTB –acronimo che sta per International Day against homophobia, transphobia and biphobia- costituisce: “una data particolarmente significativa nel processo storico che ha condotto il tema del rispetto dei diritti umani e fondamentali della persona, della realizzazione dell’eguaglianza sostanziale di opportunità per tutti e della rimozione di tutte le forme di discriminazione, comprese quelle basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, ha affermato il sindaco Marcello Manna.
Rende fa parte di RE.A.DY, la rete nazionale di comuni, province, regioni e organismi di parità impegnati nel superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
“La Giornata Internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia e la bifobia ricorre nel giorno in cui in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la World Health Organization, nel 1990, ha cancellato l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, riconoscendola come una variante naturale del comportamento sessuale umano. Una data particolarmente significativa nel processo storico che ha condotto al centro dell’attenzione delle Organizzazioni Internazionali e degli Stati, in tutte le loro articolazioni amministrative centrali e locali, il tema del rispetto dei Diritti Umani e Fondamentali della persona, della realizzazione dell’eguaglianza sostanziale di opportunità per tutti e della rimozione di tutte le forme di discriminazione, comprese quelle basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, ha spiegato l’assessora Lisa Sorrentino.
“Riteniamo che attraverso le parole si comunichi e si contribuisca a disegnare una specifica rappresentazione del mondo. I colori dell’arcobaleno sono diversi tra loro, ma insieme formano una bella armonia e quando la bandiera sventola in aria è l’idea di pace quella che ci arriva. Diversamente qualsiasi discorso che non tenga conto delle diversità va a rappresentare una coltre grigia spesso preludio di quei sentimenti di odio che la città di Rende rifugge”, ha concluso Sorrentino.