Conclusa con successo la ventesima edizione del Presepe Vivente di Panettieri

Conclusa con successo la ventesima edizione del Presepe Vivente di Panettieri

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Si è conclusa con un’ultima rappresentazione altamente spettacolare e ricca di pathos, la ventesima edizione del Presepe Vivente di Panettieri «Il Pane dal Cielo».
Una grande rappresentazione teatrale a cielo aperto con numeri impressionanti per il piccolo borgo della Sila Piccola cosentina di appena trecento anime, che lo colloca tra i principali allestimenti di tutto il sud Italia e, certamente, il più grande della Calabria. Anche questa edizione che celebrava il ventennio di vita, ha visto la presenza di circa 12mila persone provenienti da tutta la regione e anche da fuori regione.

Anche nell’ultima giornata del 6 gennaio, in occasione della festa dell’Epifania, ovvero la manifestazione di Dio, rivelatosi come Bambino, la fila per raggiungere l’ingresso del presepe era lunghissima. Questo meraviglioso e affascinante viaggio all’indietro nel tempo è culminato in una emozionante processione verso la chiesa di San Carlo Borromeo dove si sono intrecciati sacro e profano in un mix perfetto ed estremamente coinvolgente.

Chi ha cucito su misura il bellissimo ed elegante abito al presepe è stato il bravissimo Gabriele Ferrari, già alla seconda esperienza in quel di Panettieri. Davvero molto apprezzate dal pubblico le scenografie dell’architetto originario di Altilia, piccolo centro del Savuto che, al termine della lunga avventura 2024-2025, ha parlato di “Un Tesoro da Custodire, una storia da tramandare. Il presepe vivente a Panettieri – ha sottolineato Ferrari – è una tradizione natalizia che ha radici profonde e che si rinnova ogni anno con nuove forme e nuovi significati: non si può non ammirare e restarne ammirati! Nel suo ventesimo anno consolida e rafforza la sua importanza socio-culturale: è una luce nel buio della storia della nostra terra, lasciandoci stupire dalla semplicità e dalla grandezza del Dio Bambino «il Pane dal Cielo»”.

“In quel Bambino – ha aggiunto – c’è l’essenza del Natale, la speranza di una vita nuova e il richiamo a valori eterni.  Ogni anno, rappresenta un invito a fermarsi e a riflettere sul significato autentico del Natale. Il Presepe di Panettieri è una potente testimonianza di un richiamo all’essenziale, alla condivisione e al valore della semplicità.  diventato un simbolo prezioso della nostra cultura, da custodire e tramandare con amore. Mantiene vive le radici e unisce le famiglie in un momento di riflessione e gioia condivisa”.

“Tramandare questa tradizione – ha concluso Ferrari – è un modo per donare alle nuove generazioni un rituale che fonde arte, cultura e fede. Un Patrimonio da Proteggere e Condividere”.

Come si diceva pocanzi, la commistione quasi inscindibile tra l’aspetto mistico e quello più umano e terreno, è stata una delle alchimie vincenti di questa ventesima edizione del Presepe di Panettieri. A sottolinearlo – e la voce è sicuramente autorevole – è anche il regista della rappresentazione, William Gatto. “Personalmente ho avuto un’esperienza molto positiva. É stata un’edizione particolarmente sentita e molto partecipata dalle persone, soprattutto dagli stessi abitanti di Panettieri e ciò ha fatto sì che questo piccolo borgo salisse alla ribalta e fosse luogo d’incontro per tantissimi visitatori. Tanti i curiosi, la stampa, le varie testate giornalistiche calabresi”.

“Si è realizzata pienamente – ha affermato ancora Gatto – l’utopia di cui parlavo in un precedente articolo, infatti siamo riusciti a recitare le nostre parti anche 40 volte in una serata, ma sempre con la stessa intensità e passione. Tutti noi, non solo attori, ma anche i figuranti, abbiamo messo il massimo impegno nel portare a termine al meglio l’opera. Fra l’altro c’erano dei professionisti, gente che nella vita reale aveva fatto davvero i mestieri che interpretavano all’interno del presepe”.

“Una grande favola, insomma – ha concluso Gatto – che, nonostante si conoscesse il finale, tutti volevano vivere perché seguiva un filo conduttore attraverso il quale tutti i viaggiatori del tempo che si calavano in essa potevano riscoprire la propria cristianità. Consentitemi di spendere, infine, due parole per la grande organizzazione dell’amministrazione comunale: sempre sul pezzo, sempre presente affinché tutto fosse perfetto e andasse nella direzione giusta”.

Ultimo, ma non certo per importanza anche perché senza l’impegno e la maniacale attenzione che vi è stata dedicata questo mega show non avrebbe potuto vedere la luce, il pensiero espresso dall’amministrazione comunale. Gli ideatori e organizzatori dell’evento, con in testa il sindaco, Salvatore Parrotta, hanno voluto “ringraziare tutti coloro che hanno collaborato a far diventare, ancora una volta, realtà questo grande sogno. A cominciare dalla fattiva collaborazione con la Pro Loco. E poi ancora i 140 figuranti che hanno partecipato in maniera esemplare alle 6 rappresentazioni infaticabilmente e non era affatto semplice visto anche il freddo; la Rabbina, Barbara Aiello, squisita nella sua dolcezza interpretativa e capace di suscitare enorme interesse e curiosità tra i tantissimi visitatori della Sinagoga, ricostruita fedelmente per l’occasione; come non ringraziare poi i due fautori di questa magnifica avventura: lo scenografo, Gabriele Ferrari che ha meravigliosamente, per il secondo anno consecutivo, allestito tutti i luoghi di questo straordinario viaggio nel tempo e il regista William Gatto venuto da Cosenza per dirigere l’opera; gli attori del Parco Culturale Tommaso Campanella che hanno interpretato i vari personaggi del presepe (il pastore Benino, lo sciamano, la contadina, uno dei Re Magi ed il perfido Erode). Un grazie va a tutti i dipendenti comunali e i volontari che si sono impegnati senza badare alle avversità climatiche a montare tutte le scene e sono stati sempre presenti durante tutta la fase di allestimento del presepe e, poi, hanno anche gestito con grande efficacia l’afflusso dei tantissimi visitatori; ringraziamo il nostro parroco, don Gregoire Nsambimane (fra l’altro fantastico Re Magio), che ha voluto vivere in prima persona questa bellissima avventura, recitando con grande entusiasmo la sua parte”.

“Inoltre – hanno tenuto a sottolineare dall’amministrazione di Panettieri – non possiamo non citare la Ga.eDi. comunicazione, che ha curato nei minimi dettagli, tutti gli aspetti promozionali e comunicativi su social media”.

“Questa – hanno affermato in conclusione gli organizzatori – era la ventesima edizione del Presepe Vivente di Panettieri e possiamo affermare che è andata davvero bene. Ci sono state criticità, ma sono state brillantemente superate da un team che ha lavorato alacremente e duramente senza risparmiarsi un attimo per soddisfare le aspettative del pubblico che così generosamente è venuto in massa a visitarlo e a vedere e vivere, se pur per poche ore, il nostro piccolo borgo”.


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