Decollatura, all’IIS 'Costanzo' incontro sul tema delle dipendenze

Decollatura, all’IIS “Costanzo” incontro sul tema delle dipendenze

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Un problema ormai diffuso e pericolosamente presente in Italia e che coinvolge tantissimi segmenti della popolazione: le dipendenze. Se ne è parlato in un convegno tenutosi nei giorni scorso presso l’aula magna del liceo scientifico a Decollatura. La scuola fa parte dell’Istituto di Istruzione Superiore «L. Costanzo» presente anche con gli alunni dell’ITI e dell’IPS con sede a Soveria Mannelli.

L’incontro, rivolto ai ragazzi delle ultime classi, aveva come titolo «Scelte consapevoli: costruire un futuro libero», proprio per aiutare i giovani a intraprendere percorsi non a rischio.

Dopo i saluti della dirigente, Dott.ssa Maria Francesca Amendola, promotrice all’interno dell’istituto di svariate iniziative di sensibilizzazione in collaborazione con il Dsga, Dott. Giuseppe Ferrise, hanno preso la parola i vari ospiti intervenuti a cominciare dalla Dott.ssa Marcella Flocco che ha parlato delle dipendenze in generale e di come esse siano, purtroppo, un’insidia sempre pericolosa soprattutto in età adolescenziale e, quindi, durante il percorso scolastico.

E, a proposito di dipendenze da sostanze, un excursus molto esauriente ha compiuto il Dott. Federico Bonacci che ha parlato, in particolare, degli effetti della cannabis, sfatando il falso mito che circola tra i giovani, che non faccia male “Gli effetti – ha detto – sono certamente reversibili rispetto ad eroina o cocaina, nel momento in cui si smette di assumerla, ma ciò non significa che a livello neurologico soprattutto ed epatico, non faccia male. Certo – ha proseguito Bonacci, non ai livelli della cocaina e di altre sostanze che agiscono con meccanismi biochimici sul sistema encefalico della ricompensa, provocando danni irreversibili”.

A proposito di dipendenze, presenti anche le Dottoresse Antonella Falvo, Maria Rita Notaro e Antonella Renda del Ser.D che hanno spiegato cosa sono i Ser.D e a cosa servono. Ecco le parole della Falvo: “È un servizio nato nel 1990. Allora denominato Sert che era rivolto alle dipendenze da sostanze, ovvero tossicodipendenze. Ora sono servizi dedicati a tutti i tipi di dipendenza, anche quelle senza sostanze. Da noi – spiega ancora la Falvo – arrivano persone giovani, ma anche molto adulte. Accogliamo tutti senza bisogno di prenotazioni o prenotazioni. Il nostro è un servizio attivo sempre senza vincoli e cerchiamo di dare un aiuto a tutti perché chiunque può cadere nella trappola delle dipendenze, nessuno escluso”.

Nello specifico al Ser.D di Soverato opera la Dottoressa Maria Rita Notaro che si occupa di una delle dipendenze peggiori: il gioco d’azzardo. La Notaro ha tenuto subito a chiarire che “Dire ludopatia non equivale a parlare di dipendenza da gioco d’azzardo, qui si tratta di disturbo del gioco d’azzardo delle dipendenze senza sostanze. Io faccio questo lavoro – ha raccontato la Notaro – da 17 anni. Per caso mi sono imbattuta in questo tipo di attività, ma il fenomeno è enorme in Italia e deve essere combattuto. Pensate -dice rivolgendosi alla platea di studenti – che il nostro Paese è primo in Europa per questo fenomeno e terzo nel mondo. Una vera piaga che riduce sul lastrico intere famiglie ed è la seconda causa di suicidi dopo la depressione”. “I giocatori vengono classificati in tre categorie: patologici non patologici; emotivamente vulnerabili e, più gravi, impulsivi antisociali. Comunque – rassicura la dottoressa – da questa dipendenza si può guarire facendo tutto un percorso specifico”. La dottoressa Notaro ha concluso il suo intervento parlando dei problemi causati da un uso smodato del telefono e dei social media e di come essi possano celare pericolosissime insidie se non si è educati adeguatamente al loro uso.

Molto toccante, infine, la testimonianza di Alfonso Toscano che ha raccontato la sua dura storia di dipendenza da alcol e fumo che lo aveva letteralmente annientato portandolo ad essere ridotto uno straccio, quasi totalmente isolato dal mondo, a non avere più amici, se non la sua bottiglia ed essere arrivato all’estremo con una grave cirrosi epatica che lo ha costretto al trapianto di fegato che gli ha salvato la vita. Un monito, sicuramente, per tutti i ragazzi che, tendono ad abusare con l’alcol e, purtroppo, sta aumentando anche la percentuale delle ragazze che esagerano nel bere.

Al termine dell’incontro alcuni studenti dell’istituto hanno rivolto alcune domande agli ospiti e esternato alcune considerazioni sull’argomento.


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