Guardia di Finanza

Gdf sequestra a Curinga 4 milioni di pezzi tra sigarette elettroniche, cartine e filtri di dubbia provenienza

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I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) – Ufficio dei Monopoli per la Calabria, nell’ambito dell’attività di contrasto alle violazioni del Testo Unico Accise, hanno individuato e sottoposto a sequestro, all’interno di un magazzino, oltre 4 milioni di pezzi tra sigarette elettroniche, cartine e filtri di dubbia provenienza, pronti per essere illecitamente immessi in commercio.


Le suddette attività sono scaturite dagli accertamenti condotti dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro, con la collaborazione del Gruppo di Lamezia Terme, e dall’attenta analisi dei dati eseguita dai funzionari ADM all’esito dei quali è stato individuato un esercizio in Curinga (CZ) sprovvisto delle necessarie autorizzazioni rilasciate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Le successive investigazioni hanno permesso di identificare il soggetto in questione e scoprire il magazzino di stoccaggio dei prodotti. Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti oltre 4 milioni di pezzi, per oltre 40 Kg convenzionali di tabacco equivalente, in totale assenza delle previste autorizzazioni posti in vendita on-line a mezzo di un sito internet di e_commerce. Tutti i prodotti rinvenuti sono stati sottoposti a sequestro penale per violazione degli articoli 40-bis (“Sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sui tabacchi lavorati”) e 40-quinquies (“Vendita di tabacchi lavorati senza autorizzazione o acquisto da persone non autorizzate alla vendita”) del D. Lgs. n. 504/1995 (c.d. “Testo Unico Accise”), come di recente modificato dal D.Lgs. n. 141/2024, in vigore dallo scorso 4 ottobre.).
Un soggetto di nazionalità rumena, titolare della suddetta ditta individuale, è stato segnalato alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme ed è stata quantificata un’evasione dell’imposta di consumo di € 14.500.

Per la condotta illecita sopra delineata, al vaglio della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, sulla base del principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Il relativo procedimento pende nella fase delle indagini preliminari.


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