Nell’ultimo report di Fondo Sviluppo (Studi&Ricerche 141 – Maggio 2021), dedicato alle cooperative di giovani under 40 iscritte a Confcooperative, emerge un dato che per una volta può renderci orgogliosi di essere calabresi. Infatti, la nostra associazione vanta a livello nazionale il maggior tasso di imprese nate da Under 40 in rapporto al numero di associate. Dai dati emerge come in Calabria nel corso del 2020, funestato dalla Pandemia, sono nate ben 37 cooperative di giovani; un segnale incoraggiante non solo per il comparto della cooperazione regionale, ma tutto il settore delle imprese e StartUp, che evidenzia come il modello cooperativo che mette al centro persone e territori è attrattivo per tanti giovani. Inoltre, ben 4 delle cinque province calabresi (Cosenza, Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia), assieme a sole altre tre in tutta Italia, hanno un’età media degli amministratori delle cooperative inferiore ai 50 anni.
“Questi numeri dimostrano come il modello cooperativo sia capace di coinvolgere e attivare i giovani dei territori calabresi. – Spiega Rocco Sicoli, Vice Presidente di Confcooperative Calabria con delega a Giovani e innovazione – La cooperativa con al centro la persona, il principio della “porta aperta” e la territorialità, dimostra di essere uno strumento imprenditoriale valido e moderno. Sicuramente, continueremo a lavorare nella promozione del modello tra i giovani, sia attraverso la nostra collaborazione con Progetto Policoro Calabria sia intercettando giovani nei territori. Grande merito di questo risultato va a chi lavora quotidianamente in Confcooperative Calabria e nei territori per promuovere il modello cooperativo.”
“Attenzione al territorio, dialogo con università e associazioni, sono la nostra arma vincente per avvicinare i giovani calabresi alla vera cooperazione. – sottolinea ancora Sicoli -. Quelli che emergono sono numeri lusinghieri per la nostra regione, ed in particolare per la nostra associazione, poiché per una volta il nome Calabria e la parola giovani sono legate da un evento positivo e non da fenomeni di emigrazione. Questo per noi è però un incoraggiamento e non di sicuro un traguardo. Il modello cooperativo in Calabria è ancora poco conosciuto tra giovani e giovanissimi, nel corso di questo e dei prossimi anni sicuramente aumenteremo le attività di animazione sul territorio. Mi auguro che dopo la fine della Pandemia, la nostra Regione riparta dal modello cooperativo per dare opportunità ai giovani e generare valore aggiunto che resti ad arricchire il nostro territorio. Questa sarebbe la scelta politica più responsabile e auspicabile per una vera ripartenza.”