Il 23 novembre a Reggio seconda Giornata Nazionale sulla Povertà Educativa promossa da Corecom Calabria

Il 23 novembre a Reggio seconda Giornata Nazionale sulla Povertà Educativa promossa da Corecom Calabria

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Il 23 novembre 2024, presso l’aula consiliare “Francesco Fortugno” del Consiglio regionale della Calabria, si terrà la II Giornata Nazionale sulla Povertà Educativa, un incontro che segna un momento di profonda riflessione sulla piaga sociale della povertà educativa, organizzato dal Corecom Calabria. Questo appuntamento, giunto alla sua seconda edizione, si staglia come un faro nel mare agitato delle disuguaglianze, rivolgendosi a un Paese che non può permettersi di ignorare i segnali di sofferenza delle sue giovani generazioni.

La povertà educativa non è solo assenza di risorse, ma un vuoto ben più profondo, una sottrazione di futuro. Colpisce dove le parole e le idee dovrebbero fiorire, là dove si costruisce la coscienza critica di una società. Le sue ferite sono visibili negli occhi di chi abbandona la scuola troppo presto, di chi non trova nella società uno specchio che ne rifletta il valore. Come un cancro silente, prolifera alimentando devianza, marginalità, esclusione. Un problema che non appartiene solo al mondo dell’istruzione, ma che si estende a ogni angolo del vivere civile, contaminando il presente e minacciando il futuro.

In quest’ottica di ampio respiro il nuovo corso del Corecom Calabria – avviato dal presidente Fulvio Scarpino, dal vicepresidente Mario Mazza e dal segretario Pasquale Petrolo – nella cornice di un evento nazionale richiama l’attenzione di esperti del mondo del lavoro, della politica, del terzo settore e della scuola. L’obiettivo è chiaro: mettere al centro del dibattito la responsabilità collettiva di affrontare un tema che richiede il coraggio di guardare in faccia la realtà e l’impegno a trasformare la comunicazione in uno strumento di riscatto e speranza.

Consapevole dell’importanza della parola, dell’immagine e del racconto, il Corecom Calabria ha indetto, nell’ambito della Giornata, il Premio di Qualità per i migliori contenuti comunicativi sulla povertà educativa. La parola diventa qui un’arma di giustizia, un mezzo per svelare la verità, per denunciare, ma anche per creare consapevolezza. Le opere finaliste saranno proiettate e votate dai giovani stessi, protagonisti silenziosi di una storia che troppo spesso non dà loro voce.

Nuovo bando: ultimi giorni per partecipare

Il nuovo bando, aperto fino al 9 novembre 2024, rappresenta un’opportunità unica per fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici locali, nonché per gli organi di informazione locali, che potranno partecipare presentando i propri contenuti sul tema della povertà educativa. Questa scadenza imminente offre agli operatori iscritti al Registro degli operatori della Comunicazione l’occasione di contribuire con opere originali che esplorino le cause e le conseguenze sociali di questo grave fenomeno. Non si tratta solo di un concorso, ma di un’opportunità per accendere un riflettore su una problematica tanto urgente quanto complessa, stimolando un dialogo che possa influenzare l’opinione pubblica e creare nuove consapevolezze. Il tempo stringe: chi intende partecipare ha fino al 9 novembre 2024 per inviare la propria candidatura e contribuire con la propria voce alla narrazione di questo fenomeno che affligge intere generazioni (https://corecom.consrc.it/hp2/default.asp).

I giovani protagonisti: la speranza nelle loro mani

Ma il vero cuore pulsante dell’iniziativa sono loro, gli studenti calabresi, coloro che vivono sulla loro pelle l’urgenza del cambiamento. Saranno i ragazzi del quinto anno delle scuole superiori della Calabria a votare e determinare l’esito finale delle opere in concorso, conferendo così un significato profondo e autentico al processo. Una giuria giovane e coraggiosa, capace di riconoscere ciò che conta davvero: l’autenticità del messaggio, la forza del contenuto, l’urgenza della denuncia.

La II Giornata Nazionale sulla Povertà Educativa non è solo un evento, ma una chiamata. Un invito a fermarsi e riflettere, a unire voci diverse, esperienze lontane, e a dialogare sul futuro della Calabria e dell’Italia. Un futuro che passa inevitabilmente dalla cultura, dall’educazione e dalla consapevolezza che nessuno può essere lasciato indietro.


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