Nel calendario dell’Istituto Ardito Don Bosco c’è una data che non può passare inosservata: la festa degli insegnanti.
Il 5 ottobre è una giornata speciale: non per celebrare, ma per testimoniare e rinnovare il nostro impegno e la nostra passione di essere insegnanti. Nel complesso sistema della scuola siamo quelle stelle fisse che vogliono continuare ad orientare e illuminare le coscienze. Sensibili e incorruttibili come voleva Aristotele! Rinnoviamo la nostra voglia di essere costruttori di relazioni in cui si valorizzano i talenti individuali per rendere la nostra scuola e la nostra comunità unica e speciale.
E la sala professori, quella che quotidianamente è il nostro dietro le quinte, diventa scena aperta. All’insegna della convivialità e dell’accoglienza ci si scambiano gli auguri. I compiti assegnati per questa giornata sono: coccolarsi e darsi sostegno, avere cura di sé e degli altri per crescere e, perché no, continuare a imparare insieme. Ci si concede una pausa, una merenda condivisa alla quale ognuno ha contribuito. L’allegria fa da cornice alle foto ricordo e, di fronte alla scatola delle necessità, dove si ricordano le proprie “penitenze”: la colazione saltata, la pressione che scende, i cali di voce, l’ansia delle scadenze che incombe, i sacrifici si sciolgono in un sorriso. E se qualche professore non avesse ancora la giusta motivazione? Il team docenti dell’Ardito ha pensato anche a questo! Su uno dei tavoli allestiti a festa c’è anche un’ampolla dalla quale pescare frasi motivazionali. A tutto il corpo docenti dell’istituto un augurio speciale è stato rivolto dalla dirigente Margherita Primavera la quale ha auspicato che la scuola possa sempre di più essere una famiglia. Insomma una giornata per dire che nulla va dato per scontato e non è casuale la scelta di essere insegnanti.