Con Domenico Dara si è aperta al Teatro Grandinetti la nuova stagione di Vacantiandu, all’interno della rassegna culturale Caudex – Visioni Letterarie

Con Domenico Dara si è aperta al Teatro Grandinetti la nuova stagione di Vacantiandu, all’interno della rassegna culturale Caudex – Visioni Letterarie

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La “Visione Letteraria” messa in scena nell’ esordio, è stata quella dell’ultima fatica dello scrittore calabrese, che ha presentato in anteprima nazionale, sul palco del teatro, accompagnato dal direttore artistico della rassegna, Sabrina Pugliese, il suo nuovo romanzo, “Liberata”, edito Feltrinelli e in uscita in tutte le librerie il 27 agosto.

L’incursione nel teatro dell’opera narrativa e del teatro nell’opera narrativa, sceneggiata da Caudex insieme a Domenico Dara, ha dato il via ad uno spettacolo che ha condotto per mano gli spettatori lungo lepagine del libro, aperte dietro un sipario dal quale, a comparire da solo e per primo, è stato lo stesso autore, con un prologo che ha da subito instradato il numeroso pubblico verso un’attenzione mirata al senso profondo dell’opera.

Con Domenico Dara si è aperta al Teatro Grandinetti la nuova stagione di Vacantiandu, all’interno della rassegna culturale Caudex – Visioni Letterarie“Il mio romanzo – ha detto lo scrittore – è in fondo un romanzo di formazione”.

Liberata Macrì è una giovane donna degli anni 70 del secolo scorso, che vive in una cittadina calabrese chel’autore ha voluto descrivere con le caratteristiche topografiche di Girifalco.

“Il mondo di fuori le mura”, che in quell’epoca era un campo ricco di ogni sorta di fermento, animato da battaglie di civiltà ma anche contaminato da opposti e sanguinosi estremismi politici, compariva alla vista di Liberata solo nella forma di quei fotoromanzi che lei leggeva avidamente.

Eppure, quei fotoromanzi, veri e propri canovacci letterari e libretti d’amore, la facevano viaggiare con la fantasia fino a toccare la realtà, e bastavano a suscitarle i sentimenti e le emozioni che covavano dentro di lei.

Domenico Dara ha confidato di avere scelto il nome ed il cognome dell’eroina del romanzo ispirandosi al significato del termine liberata e, per l’accento finale, al cognome di Madame Bovary.

La coreografia con la quale Caudex ha raffigurato il romanzo ed i personaggi dell’opera, che in suggestivi quadri sono stati presentati sul palco, hanno reso vibrante lo spettacolo di ieri.

I mondi fantastici di Liberata sono stati fatti librare palcoattraverso gigantografie di pagine di fotoromanzi, con le riviste, i sogni di Liberata, che galleggiavano su dei fili invisibili.

Le scene della maga che legge i tarocchi alla protagonista, della madre di Liberata alle notizie radio sul tagliatore di testa delle statue della Madonna, e di Liberata intenzionata a fotografare il suo fidanzato Luviononostante le proteste di lui, sono state un accurato ed indovinato esempio della visione letteraria in chiave multimediale proposta da Caudex.

Domenico Dara e Sabrina Pugliese – che ha introdotto gli episodi del romanzo leggendo i passi dell’opera – insieme agli attori ed in quella scenografia, hanno reso vivo il senso assolutamente originale del modo di presentare un’opera letteraria che Caudex va sperimentando.

I protagonisti della serata hanno riempitoarmonicamente la scena, mescolando il copione e la sua assenza, la trama del libro con le riflessioni in diretta dell’autore stimolate dalla presentatrice, i personaggi messi nelle pagine del romanzo e quelli animati in carne ed ossa sul palco.

In questa atmosfera intensa e suggestiva, dove l’allestimento, anticipato nel foyer dalla degustazione di un piatto di pasta e piselli, il cui significato può essere svelato solo dalla lettura del libro, non è stato solo un elemento di contorno ma ha svolto un ruolo narrativo volto a mettere in risalto le emozioni e le dinamiche dei personaggi, così lo spettatore è stato rapito e fagocitato dalla storia di Liberata Macrì.

“La magia del teatro è unica” dice Sabrina Pugliese e come scritto da Domenico Dara “Alla fine, diventiamo sempre quello che siamo, a prescindere dalla terra in cui siamo stati abbandonati”.

A dare voce e vita al romanzo dello scrittore calabrese sono stati gli attori Paola Cefalà, Angela Gaetano, Fedora Cacciatore e Antonio Giampà, accompagnati dal musicista Andrea Reda.

L’evento, inserito nel progetto “Vacantiandu 2024”, la cui direzione artistica è affidata a Enrico Palmieri e Nico Morelli, è candidato all’Avviso “Eventi di promozione Culturale 2024” finanziato con R𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑒𝑃𝐴𝐶 2014/2020 – A𝑧. 6.8.3 dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.


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