Lamezia, Pazzo Mondo, il nuovo libro di poesie di Giovannino Borelli

Lamezia, “Pazzo Mondo”, il nuovo libro di poesie di Giovannino Borelli

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“Fruga la mente mia dentro i cassetti / dell’anima. Ricordi vengon fuori, / bagliori che d’incanto /recuperano forma. / La nostalgia fa eco: Pètra Lìscia / un dedalo di case / che tenere si tengono per mano, / profumo di pietanze, / nenie di banditori; la capanna/di legno sul torrente, / si gioca tutto il giorno.”

Sono i primi versi della nuova raccolta di poesie che il poeta e musicista Giovannino Borelli ha di recente dato alle stampe. Egli li ha dedicati ai luoghi che hanno segnato la sua fanciullezza.

Il volume, dal titolo Pazzo Mondo, è stato pubblicato, in elegante veste grafica, dalla casa editrice campana Pensiero Creativo, per la collana Poesia.

Figlio del compianto poeta dialettale Salvatore Borelli, di cui quest’anno ricorre il ventesimo anno dalla scomparsa, Giovannino è già noto ai lametini per le sue precedenti pubblicazioni e per i numerosi concerti tenuti sul territorio.

È docente di chitarra presso la scuola secondaria di I grado.

Si è esibito, sia da solista che in formazione da camera, in Italia e all’estero.

In precedenza, ha pubblicato tre raccolte di poesie in dialetto: M’ ‘a sùanu… e mm’ ‘a càntu… (Ursini Edizioni – Catanzaro, 2008); Na spirànza (Luigi Pellegrini Editore – Cosenza, 2013) e Rìsi e cchjànti (Luigi Pellegrini, 2015), e una in lingua: Dal mio terrazzo (Lepisma Edizioni – Roma, 2017).

Nel febbraio 2012 ha, inoltre, pubblicato una ricerca etno-musicologica dal titolo Liutai di Calabria, la musica popolare attraverso l’arte dei De Bonis QualeCultura Edizioni, Vibo Valentia).

Vincitore di premi letterari nazionali, tra cui: il Premio Provincia di Salerno (Eboli, 2008) e il Premio Pericle d’Oro (Bovalino, 2013); è stato recensito da autorevoli critici quali Carmelo Carabetta, Pasquino Crupi, Giuseppe A. Martino, Rosanna Giovinazzo, Teodolinda Coltellaro, Antonio Iacopetta, Francesco M. Tarantino e Dante Maffia.

È presente ne La Letteratura calabrese per la Scuola Media, Volume III (Luigi Pellegrini Editore – Cosenza, 2009), opera curata dallo storico e critico letterario Pasquino Crupi.

Pazzo Mondo è la sua seconda raccolta in lingua. Si tratta di una corposa silloge che invita il lettore a un viaggio emozionale e riflessivo attraverso versi composti a partire dal 2017. L’opera, con prefazione dello storico Ulderico Nisticò, è suddivisa in cinque sezioni tematiche che esplorano profondamente vari aspetti della vita e dell’esperienza umana, con la delicatezza dell’orfismo e la musicalità dei versi, caratteristiche distintive, queste, della poetica di Borelli.

Non mancano poesie sul tema della musica, e altre dedicate a grandi artisti.

Particolarmente intensi i versi dedicati dal poeta al Maestro Luciano Pavarotti, in occasione del decimo anniversario dalla sua scomparsa.

Con questa poesia, esposta presso la Casa Museo Luciano Pavarotti di Modena, Borelli è riuscito a tratteggiare con sapienti “pennellate” la figura di Big Luciano, mettendo in risalto non solo le sue straordinarie doti canore, ma anche la sua grande umanità.

“Quella di Borelli è poesia della natura, una natura degli uomini, e che fa degli uomini anche una parte della natura. L’alba, le stagioni, la notte, i sensi toccati dal freddo e dal caldo: questo è l’uomo in mezzo alla natura. La natura ci manda messaggi, e i versi di Borelli li traducono in lampi di parole. La poesia, avverte lo stesso autore – com’acqua della fonte / sgorga dal cuore naturale e fresca; / se provo ad imbrigliarla / perde la sua armonia, non è poesia. – Ed è vano cercare spiegazioni, come analizzare acqua di fonte è compito della scienza, non di chi la vuole bere.” È quanto scrive nella prefazione Nisticò.

“Calabrese, Borelli ama la Calabria come luogo di ispirazione. Ammirando luoghi belli e difficili – prosegue lo storico – quelli di San Bruno, Tropea, la Sila, ne coglie un’essenza che supera ogni tentazione cronachistica. Calabrese si, ma del mondo, il poeta sa cantare anche luoghi lontani, di ciascuno scoprendo qualche singolarità capace d’ispirare versi”.

“L’amore, ogni amore – aggiunge Nisticò – come non può non essere, è parte essenziale della poesia di Borelli. Nei versi d’amore avvertiamo che c’è il sentimento come il senso; c’è la passione come la contemplazione; c’è l’attesa del nuovo come la nostalgia del passato.

Dai sogni, il poeta scende anche su questo povero mondo, che chiama pazzo, ma la follia è un errore o un dono degli dei? Se è creazione la pazzia è un fulmine d’illuminazione. Oppure, spesso, è solo commettere sciocchezze: e al Borelli non manca la capacità di scoprire l’assurdo che sta sotto gli atteggiamenti degli uomini nel loro quotidiano”.

Il libro è disponibile nelle librerie e su tutti gli store online.


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