Lamezia Terme – Continuano le attività di controllo del territorio dei Carabinieri nella provincia di Catanzaro, anche al fine di prevenire e reprimere gli illeciti ambientali e, in particolare, le violazioni edilizie e paesaggistiche che, con l’approssimarsi della stagione estiva, potrebbero registrare un incremento per l’avvio delle attività turistico-ricreative e balneari.
Grazie all’assidua vigilanza sul fenomeno, i militari del Nucleo Forestale di Lamezia Terme hanno accertato la presenza di manufatti abusivi in diverse aree del lametino. Da ultimo, all’interno di un fondo privato nel popoloso quartiere di Nicastro, è stata accertata la realizzazione di una costruzione in cemento armato e muratura, già completa di copertura in lamiera coibentata. Il fabbricato, esteso su un’area di oltre 100 metri quadrati e con altezza massima superiore a tre metri, è risultato essere privo di qualsiasi titolo abilitativo ed è stato posto immediatamente sotto sequestro dagli operanti.
Per tale violazione, il presunto autore e proprietario del terreno, deferito all’A.G. di Lamezia Terme, qualora le ipotesi accusatorie fossero confermate e fatte salve le garanzie di difesa, rischia l’arresto fino a due anni e l’ammenda fino a un massimo di 51.645 euro.
Sul versante ionico, un tempestivo intervento congiunto deiNuclei Carabinieri Forestale di Catanzaro e di Sersale ha, invece, scongiurato la realizzazione di casette in legno su un terreno boscato demaniale prospicente il lungomare di Sellia Marina, sul quale erano in fase di esecuzione lavori per la realizzazione di una struttura turistico-ricreativa in difformità ai titoli abilitativi, evitando, inoltre, l’abbattimento di ulteriori specie arboree.
Gli effetti degli interventi di trasformazione del paesaggio sulle risorse ambientali vanno tenuti in considerazione con la necessaria priorità. Un consumo eccessivo del territorio, l’incremento della copertura artificiale, la sottrazione di superfici agricole, boschive e naturali attuata in contrasto alle normative di settore, nonchè un loro utilizzo non conforme ai vincoli imposti dalle regolamentazioni, anche locali, comporta un decremento delle importantissime funzioni ecosistemiche del suolo, rese in maniera gratuita alla collettività.
Massima tutela viene, poi, accordata dall’ordinamento ai siti di pregio naturalistico inseriti nel sistema delle aree protette o ecosistemi naturali di rilevanza paesaggistica: le conseguenze sanzionatorie per queste violazioni possono prevedere, nei casi più gravi, la condanna fino a 4 anni di reclusione.
Si evidenzia l’importanza delle istruttorie degli Enti preposti al rilascio di titoli abilitativi nel verificare l’esistenza sul proprio territorio di zone sottoposte a salvaguardia ambientale e/o paesaggistica o, ancora, la presenza di vincoli “inibitori” (come, a titolo di esempio, i Siti di interesse comunitario, cd. SIC, o le Zone di Protezione Speciale, cd. ZPS, oppure i rimboschimenti artificiali pubblici, tra cui le cd. “fasce frangivento” prospicenti le spiagge marine).
L’attività di contrasto al fenomeno del Comparto forestale nella provincia di Catanzaro, con oltre 90 controlli nel settore edilizio e paesaggistico nei primi 5 mesi dell’anno, ha portato alla contestazione di sanzioni amministrative per un importo di circa settemila euro, al deferimento all’Autorità giudiziaria di 24 persone, con l’esecuzione di 14 sequestri.