“Apprendo con interesse che, nel corso dell’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica tenutosi in Prefettura a Catanzaro, sia emersa la volontà di dotare di misure di controllo e videosorveglianza i quartieri periferici di Lamezia Terme.
Mi chiedo , e chiedo ancora una volta al Prefetto Enrico Ricci, quali misure abbia invece inteso prevedere per il ripristino degli apparati di monitoraggio distribuiti nell’area ex Sir, dal momento che egli non ha ritenuto di rispondere ad una mia formale missiva sull’argomento inviatagli circa un mese fa, in esito ad un sopralluogo che avevo ritenuto di compiere insieme all’imprenditore Pippo Callipo dopo i gravi atti intimidatori subiti dall’azienda di costui.
Al Prefetto segnalai l’esigenza di farsi promotore, sempre nel rispetto delle competenze di tutte le entità interessate, di una azione volta a garantire maggiore sicurezza nell’area industriale piu’
importante della Calabria, e tra le piu’ estese del Mezzogiorno, visto che il relativo costosissimo sistema di videosorveglianza fa da tempo cilecca, rendendo il medesimo sito insicuro e vulnerabile in un periodo peraltro nel quale la ex Sir dovrebbe fungere da magnete per gli investimenti dall’Italia e dall’estero in considerazione soprattutto della sua baricentricità.
E’ vero che non sta alla Prefettura colmare le ormai intollerabili lacune sul fronte del monitoraggio segnalate da vari imprenditori, tra cui lo stesso Callipo, ma dal dottor Ricci mi aspettavo di piu’,
almeno una risposta, sull’eventuale utilizzo di uomini del contingente strade sicure per il monitoraggio di suddetta area e il campo rom di scordovillo.
Mi aspettavo, in particolare, una ‘moral suasion’ sulla regione che dal proprio canto continua a tollerare che ben tre enti da essa partecipati abbiano competenza sulla stessa area, il governo della
quale invece dovrebbe essere piu’ chiaro e semplice, se vogliamo davvero ridurre lungaggini e burocrazia.
Non ha senso che Corap, Fondazione Terina e Lamezia Europa camminino in modo sfilacciato nello stesso contesto, bisogna operare una ‘reductio ad unum’, basta orticelli e fortini che non fruttano nulla alla comunità!
La Lega andrà fino in fondo per capire come mai la videosorveglianza nell’area industriale, che tanti quattrini pubblici è costata, non funzioni a dovere e per dare all’area maggiore semplicità gestionale.
Chiederemo presto al ministro Piantendosi un intervento concreto a tutela del sacro diritto alla sicurezza che gli imprenditori rivendicano.
Ma chiederemo anche agli enti che hanno competenza sulla ex Sir conto di quanto stiano facendo in tale direzione.
Il nostro obiettivo non è quello di stimolare la dilapidazione di ulteriore denaro pubblico per fare nuovi impianti, ma di capire perché le telecamere che già ci sono facciano cilecca nel silenzio
istituzionale generale.
Non attenderemo le prossime intimidazioni per agire, ci muoveremo subito”.
Così in una nota il deputato della Lega Domenico Furgiuele.