Mons. Moietta, aperta Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità

Mons. Moietta, aperta Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità

Condividi

“Monsignor Moietta si è inserito dentro questo contesto ecclesiale con lo spirito che ha caratterizzato il suo essere sacerdote: quello, cioè, della missione. E questa missione l’ha portata avanti anche durante il periodo della malattia”.
Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, al termine dell’insediamento della Sessione di apertura dell’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità e di segni del Servo di Dio monsignor Vittorio Moietta durante la quale, oltre a monsignor Parisi, hanno prestato giuramento “de munere bene adimplendo et de secreto serbando”, il Postulatore, don Marco Mastroianni, gli Officiali dell’Inchiesta (il Delegato Episcopale, mons. Tommaso Buccafurni, il Promotore di Giustizia, don Gigi Iuliano, ed il Notaio, sig. Gianfranco Fiorenza), verbalizzati dal Vicecancelliere della Curia, mons. Adamo Castagnaro.

La malattia, “che poi lo ha condotto alla morte – ha ricordato monsignor Parisi – ,  è stata una parola pronunciata ed ancora legata alla fede di monsignor Moietta. È stata una parola profetica  pronunciata dentro questa terra che ha prodotto quel seme che si aspettava già quando scriveva alla Diocesi nella sua prima lettera pastorale. Non è questo il momento di dire delle virtù di Monsignor Moietta perché proprio da adesso comincia il processo per raccogliere tutti questi elementi. Quanto è stato fatto in precedenza (articoli di giornale, articoli su rivista, pubblicazioni di omelie, fino alle pubblicazioni recenti) segna nel tempo i vari attestati di fama di santità che a monsignor Moietta sono stati riconosciuti: si tratta di un percorso segnato da tante luci che ci ha condotto fino ad oggi. E oggi è proprio il giorno in cui avviene la svolta”.

“L’altra sera alla Scuola Biblica – ha aggiunto il Vescovo – , sollecitato da una domanda, sono intervenuto sul senso della storia della Bibbia. E spiegavo quella sera il significato della storia, cioè di quando un evento diventa storico: per dirla velocemente, un evento viene riconosciuto come “storico” dagli effetti che produce, dalla verità che genera. Ed io, sulla base di quella idea collocata proprio dentro il cuore della Sacra Scrittura, direi che oggi noi abbiamo partecipato ad un evento che, lo dico con la cautela perché rispetto il lavoro che il Tribunale dovrà fare, potrebbe diventare un evento storico non solo per la nostra Chiesa lametina, ma per tutta la Chiesa universale. Un santo –  qualora venga riconosciuto dentro questo suo “servizio della santità” per la missione della Chiesa e per il bene dell’umanità, che scopre la sua immagine vera che è quella di Cristo – è davvero un bene per tutti, anche per coloro che non dovessero credere. Sì.  Anche per coloro che non credono è un seme che viene piantato nella loro esistenza e che, se non dà risposte, almeno provoca degli interrogativi, delle domande che sono fondamentali per andare avanti nella vita”.

Monsignor Parisi, tra gli altri, ha ringraziato il Vescovo di Casale Monferrato, monsignor Gianni Sacchi, il sindaco di Brusasco, Giulio Bosso, che “si sono messi subito a disposizione per portare avanti i lavori del tribunale”, e don Carlo Grattarola, segretario particolare di monsignor Moietta, “per esserci vicino con grande attenzione e collaborazione. Voglio ringraziarlo doppiamente – ha detto il Vescovo – per averci donato due vesti episcopali di monsignor Moietta che ci permettono di arricchire l’allestimento di una teca a lui dedicata nel nostro museo diocesano. Don Carlo si è dimostrato prezioso, per quello che ho visto, letto e anche capito, nel periodo di monsignor Moietta qui a Lamezia Terme e ora il Signore gli sta consentendo di vivere questo momento di grazia perché il suo desiderio, fondato su un forte convincimento, possa essere esaudito. Noi lo speriamo con lui e come lui, e facciamo nostro questo desiderio e  lo presentiamo davvero con forza e con convinzione al Signore”.

Infine, il Vescovo ha sottolineato che “il materiale che magari qualcuno ha in possesso può portarlo a me direttamente oppure al postulatore don Marco Mastroianni, che ringrazio per il lavoro minuzioso e puntiglioso che ha fatto per arrivare anche a questo giorno del 17 di febbraio. Oppure può fare riferimento qui a Lamezia Terme al dottor Francesco Paolo Emanuele, direttore dell’archivio diocesano di Lamezia Terme, e a Casale Monferrato alla dottoressa Raffaella Ronfo e alla dottoressa Bruna Curato, rispettivamente direttrice dell’ufficio dei beni culturali della diocesi di Casale Monferrato e bibliotecaria della biblioteca del seminario di Casale Monferrato”.

Al termine dell’incontro, al quale hanno presenziato, tra gli altri, il vice sindaco, ed il presidente del Consiglio Comunale di Lamezia Terme, rispettivamente Antonello Bevilacqua e Giancarlo Nicotera, ed iniziato con la recita dei Vespri, è stata recitata la preghiera per chiedere l’intercessione del Servo di Dio monsignor Moietta scritta da monsignor Serafino Parisi.


Condividi