Il progetto Unical per la sanità continua speditamente il suo percorso, per contribuire concretamente al rilancio di un settore cruciale in una regione particolarmente svantaggiata da cui tanti medici tendono a fuggire. In sinergia e piena intesa tra commissario De Salazar e rettore Leone, segna un altro passo in avanti, infatti, il reclutamento di professori e ricercatori altamente qualificati che da oggi (22 gennaio 2024) rinforzano il corpo docente del corso di laurea in Medicina e chirurgia TD (Tecnologie Digitali) prestando anche servizio assistenziale nelle strutture dell’Azienda ospedaliera di Cosenza.
La scelta dei professionisti è stata preceduta da una call che ha riscosso grande interesse a livello nazionale, con 272 domande arrivate da specialisti pronti a svolgere didattica e ricerca all’Unical e prestare la loro opera nelle corsie dell’ospedale dell’Annunziata. Disponibilità al trasferimento immediato a Cosenza, sono arrivate da tutta Italia: Milano, Napoli, Palermo, Bologna, Roma, Bergamo, solo per citare qualche città. Tra le adesioni, 55 sono state da parte di professori universitari, 22 di primari in ospedali pubblici, 106 di dirigenti, 28 da medici in ruoli apicali nella sanità privata e ben 44 domande sono arrivate da “cervelli di ritorno”, calabresi che lavorano in altre strutture nazionali o estere, anche in posizioni di responsabilità, e che ambiscono a rientrare in regione grazie all’Unical.
Dopo un’attenta analisi dei profili e delle esigenze didattiche e assistenziali, l’Unical, di concerto con l’azienda ospedaliera, ha attivato le procedure di reclutamento per quattro docenti medici (tre procedure concorsuali e una procedura di scambio), tre dei quali ricopriranno il ruolo di direttore di Unità operativa complessa rispettivamente di Oncologia, Cardiologia e Nefrologia, dialisi e trapianti.
Chi sono i 4 specialisti universitari. Si tratta dei professori Gianluigi Zaza, che ricoprirà il ruolo dirigenziale di Nefrologia, Carlo Capalbo che dirigerà l’Uoc di Oncologia e Antonio Curcio per quella di Cardiologia. Il quarto medico reclutato a seguito dei concorsi è Michele Provenzano, ricercatore di Nefrologia all’università di Bologna.
Gianluigi Zaza, in arrivo da Foggia dopo una lunga esperienza all’università di Verona, è specializzato nell’attività di gestione dei pazienti con malattia renale cronica e, soprattutto, di quelli portatori di trapianto renale. Nello stesso reparto arriva Michele Provenzano; cervello di ritorno, originario di Paola, è il più giovane tra i nuovi assunti – ha solo 36 anni – ma ha già maturato una notevole esperienza clinica all’ospedale Sant’Orsola di Bologna.
Carlo Capalbo, altro cervello di ritorno originario di Acri, arriva invece all’Unical grazie ad uno scambio docenti con l’università Sapienza di Roma, dove ricopriva la posizione di professore di Oncologia medica con incarichi di alta specializzazione presso l’Ospedale Sant’Andrea anche per i trattamenti con terapie innovative. All’Annunziata sarà il nuovo primario del reparto di Oncologia.
Antonio Curcio, dopo la formazione negli Stati Uniti, è stato il responsabile del laboratorio di elettrofisiologia e cardiostimolazione della Cardiologia diretta dal Prof. Indolfi all’Università Magna Graecia. Il suo arrivo a Cosenza renderà possibili impianti di defibrillatori, resincronizzatori, procedure di ablazioni e trattamento delle aritmie cardiache che non erano eseguibili nell’Ospedale dell’Annunziata, contribuendo a ridurre l’emigrazione sanitaria per queste procedure cardiologiche di alta complessità.
Aprono le scuole di specializzazione. Il potenziamento del corpo docente medico in settori strategici consentirà, a breve, anche l’avvio di quattro nuove scuole di specializzazione: Malattie dell’apparato cardiovascolare, Ematologia (in sinergia con Oncologia), Nefrologia e Chirurgia generale. A queste si aggiunge quella di Patologia clinica e biochimica clinica, già avviata nell’anno in corso, facendo diventare ben 5 le scuole di specializzazione offerte dall’Unical ad un solo un anno dall’avvio del nuovo corso di laurea in Medicina.
I vantaggi per i reparti universitari. I nuovi professionisti colmano un deficit dell’organico ospedaliero, rafforzando i reparti e ricoprendo posizioni che erano vacanti nell’organico ed erano state surrogate, talvolta per diversi anni, da medici facenti funzione. La presenza dei primari, con la loro esperienza e competenza, garantisce una guida adeguata e, in prospettiva, un’assistenza di qualità ai pazienti.
Nei reparti a guida universitaria diventa possibile attivare le scuole di specializzazione per cui, a partire da ottobre, essi saranno ulteriormente rafforzati dall’arrivo di medici specializzandi. Tutto ciò permetterà di offrire un percorso formativo completo per gli studenti di Medicina e Infermieristica dell’Unical, che potranno svolgere i tirocini presso i reparti universitari.
Inoltre, i medici di questi reparti, sia gli universitari che gli ospedalieri, saranno coinvolti attivamente nelle attività accademiche di ricerca e formazione, favorendo lo sviluppo di nuove conoscenze e l’innovazione nel campo medico e contribuendo alla crescita dell’intero settore sanitario. Infine, l’Unical potrà condividere strumentazioni mediche di avanguardia da utilizzare per ricerca, formazione e assistenza, come già avvenuto per il robot chirurgico Da Vinci.
Il rientro dei cervelli. «Il meccanismo delle call aperte – ha spiegato il rettore Nicola Leone – sta funzionando molto bene e contribuisce anche al rientro dei “cervelli in fuga”, 2 dei 4 specialisti in arrivo sono calabresi che tornano in Calabria dopo anni di esperienza a Bologna ed a Roma. L’arricchimento si riflette sulla qualità della didattica per i nostri studenti, ma puntiamo anche a mitigare gradualmente la migrazione sanitaria offrendo servizi assistenziali innovativi e di qualità. Il fenomeno dei viaggi per cure fuori regione, infatti, ogni anno coinvolge quasi un milione d’italiani rendendo la Calabria la seconda regione di questa “lista nera”, secondo i dati diffusi da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). Pertanto l’arrivo di nuovi primari in reparti strategici potrà rappresentare una spinta ad invertire il trend in settori altamente soggetti a migrazione sanitaria».