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Combattere la violenza sulle donne con la cultura: successo per l’asta di beneficenza al Parco archeologico di Sibari

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Una lotta all’ultima offerta in nome della solidarietà e contro la violenza sulle donne. S’è tenuta in settimana al Parco archeologico di Sibari, Istituto dotato di autonomia speciale del Ministero della Cultura, guidato dal Ministro Gennaro Sangiuliano, l’asta di beneficenza per sostenere concretamente le donne vittime di violenze nel corso della quale sono state vendute all’incanto alcune cassette di legno che per quasi mezzo secolo hanno conservato i reperti archeologici dell’antica Sibari e i proventi devoluti al Centro antiviolenza Fabiana di Corigliano-Rossano.


Img 4858Cassette rielaborate da docenti e allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro, diretta da Virgilio Piccari. Hanno partecipato, decorando alcuni pezzi, anche gli allievi del Liceo artistico di Rossano, del Liceo artistico di San Giovanni in Fiore, del Liceo artistico Gerace di Cittanova, del Liceo artistico de Nobili di Catanzaro, del Liceo artistico di Crotone Pertini-Santoni, dell’istituto Majorana di Girifalco e Squillace, del Liceo artistico di Sidernoe del Liceo artistico Frangipane di Reggio Calabria.

Prima dell’asta vera e propria il direttore del Parco di Sibari, Filippo Demma, e Antonio Gioiello, presidente di Mondiversi, associazione che gestisce il Centro Antiviolenza Fabiana, hanno presentato i dettagli del progetto #nonRompeteci, la serie di iniziative messe organizzate in collaborazione per il 2024. «Attività – ha esordito il Direttore Demma – che vedranno impegnati esperti e professionisti in incontri aperti a tutti dove condivideranno informazioni, storie e strategie per contrastare, con la formazione e, soprattutto, con l’arte e la cultura, la violenza sulle donne. Perché questo tipo di violenze, in primis, dipendono purtroppo da fattori culturali ormai radicati e solo con la cultura si possono scardinare». Dal canto suo Gioiello ha esposto con entusiasmo la positività dell’asta di opere realizzate attraverso materiali che altrimenti sarebbero finite in discarica sottolineando il valore di «questa iniziativa che – ha detto il presidente di Mondiversi – segna l’avvio di una collaborazione tra il nostro Centro antiviolenza e il Parco di Sibari. La lotta contro questo fenomeno richiede un cambiamento culturale».

Poi si è passati all’asta vera e propria. A presentare i lotti di cassette preparate dai docenti e dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, contenenti i pezzi più particolari ed elaborati, è stata Simona Caramia, docente e capo dipartimento dell’Accademia catanzarese stessa. A dirigerne la vendita, invece, sono state una serie di banditrici di eccezione: Anna Laura Orrico, Deputata, Anna Maria Bianchi, Assessore alla Cultura del Comune di Cassano, Alessia Alboresi, Assessore alla Cultura del Comune di Corigliano-Rossano, Barbara Lavorato, del Centro antiviolenza Fabiana, Merilene Liporace, Dirigente scolastica dell’Erodoto di Thurii di Cassano, Anna Cipparrone, componente del Consiglio di amministrazione del Parco di Sibari, Anita Minisci, rappresentante del mondo imprenditoriale, l’avvocatessa Raffaella Accroglianò, impegnata nel sostegno alle vittime di violenza.

Alla fine, dopo oltre due ore di offerte e “lotte” all’ultimo rilancio sono stati raccolti quasi 4.000 euro – ma i fondi sono destinati ad aumentare perché le ultime cassette rimaste torneranno in vendita con altre modalità che saranno comunicate nei prossimi giorni – mentre le presenze registrate sono state oltre 400. «Al di là dei numeri – ha commentato ancora in chiusura il Direttore Demma – è una prova che c’è e ci sarà sempre nella Sibaritide una comunità, che si ferma, si incontra e sostiene chi ne ha bisogno. Non ne sono stupito, i segnali in questo 2023 (anno magnifico per il Parco) sono stati tanti, l’asta ne è stata solo l’ultima conferma in ordine di tempo. Peccato per chi non c’era, grazie a chi ha provato ad esserci fino all’ultimo. Noi ci siamo e saremo aperti anche a Natale e Capodanno».


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