Questa mattina anche la città di Lamezia ha celebrato la “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”.
Un evento che si erge a monito per evocare il valore insito nell’essere parte integrante della Nazione italiana, sottolinearne il necessario ideale dell’appartenenza, e rappresenta altresì, un segno tangibile finalizzato a sottolineare il ruolo cruciale che le Forze Armate svolgono nel preservare l’incolumità del territorio nonché la protezione fisica e psicologica di ciascun cittadino.
Si è voluto rendere omaggio, in particolare, a coloro che hanno sacrificato le proprie esistenze in ossequio all’ideale di Patria e all’assolvimento del dovere, principi saldi che continuano a permeare il tessuto temporale e che costituiscono il paradigma esistenziale sia dei militari di epoche passate che di quelli contemporanei.
Dopo aver deposto una corona di fiori negli ex comuni di Sambiase e Sant’Eufemia, il sindaco Paolo Mascaro insieme a mons. Serafino Parisi ha reso omaggio al monumento dei caduti sito su corso Numistrano. Presenti anche il presidente del Consiglio Comunale Giancarlo Nicotera e l’assessore Luisa Vaccaro, oltre alle rappresentanze militari.
Innanzitutto un messaggio di solidarietà è stato espresso all’Arma dei Carabinieri da parte dell’amministrazione comunale e del vescovo, per il tragico incidente avvenuto all’alba e che ha coinvolto tre carabinieri, due dei quali feriti in modo grave.
Quindi un messaggio di pace lanciato dal sindaco e l’auspicio che “queste divise possano darci la sicurezza di poter vivere serenamente le nostre vite”.
Mons. Parisi dal canto suo ha evidenziato come sia utile utilizzare la definizione “servitori dello stato” poiché “esprime un senso della vita sacrificata al rispetto delle regole e alla costruzione testimoniale di uno stile”.
“Dobbiamo lavorare anche tutti noi – l’invito del vescovo – per creare una umanità nuova, accogliente, pacifica. Se vogliamo la pace dobbiamo preparare la Pace. Così vivremo in un mondo migliore”.
Alla fine, l’inno nazionale.
C.M.