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Celebrazioni dei Defunti, Falcomatà: “Vicini ai popoli che subiscono più di tutti i disastri negativi delle guerre”

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“Si tratta di un momento sempre molto particolare e molto intimo, intanto per la comunità reggina, per tutte le famiglie della nostra città che in questi giorni si ritrovano per andare a trovare i propri cari. Ognuno di noi, l’ha detto anche sua eccellenza l’Arcivescovo, ha avuto una perdita, che è qualcosa di diverso dalla mancanza, la perdita è avere accanto qualcuno e poi dall’oggi al domani non vederlo più. Ci ricorda anche le fragilità della nostra vita. Compito dell’Amministrazione è cercare di vivere questo momento di particolare dignità, all’interno di spazi decorosi e puliti, che è il lavoro che come sempre cerca di fare l’Amministrazione, non solo in questa circostanza ma naturalmente tutto l’anno”.
Commemorazione Defunti 3Così il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, partecipando oggi al Cimitero monumentale di Condera, alla commemorazione religiosa dei defunti. Insieme al primo cittadino era presente un’ampia delegazione del Consiglio comunale reggino e della giunta comunale.

“Quest’anno – ha aggiunto – lo viviamo ancora con maggiore commozione, visto lo scenario di guerra che purtroppo stiamo vivendo e rispetto al quale siamo profondamente vicini ai popoli. I popoli sono diversi dagli Stati, sono diversi dai governi che li rappresentano, e i popoli – ha concluso Falcomatà – sono quelli che purtroppo subiscono più di tutti i disastri e le conseguenze negative delle guerre”.

Alla celebrazione della Santa Messa, officiata dall’Arcivescovo metropolita, Monsignor Fortunato Morrone, hanno preso parte le massime autorità civili e militari della città, le associazioni, e molti cittadini. Successivamente si sono deposte le corone di alloro al Sacrario dei Caduti, poi alle vittime del terremoto del 1908, ed infine al mausoleo dei vigili urbani. Alle ore 12.00 infine, il cerimoniale si è spostato al cimitero comunale di Archi, dove è stata deposta una corona al monumento del Milite Ignoto.


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