Ancora un altro sold out e pubblico delle grandi occasioni per il XX Festival d’autunno. Questa volta a registrare il tutto esaurito è stato il quintetto di sassofoni di Francesco Salime che già lo scorso anno, in quartetto, con il pianista Alessandro Meacci come quinto elemento, aveva letteralmente conquistato il pubblico di Santa Caterina.
La serata di ieri si è infatti svolta nel suggestivo borgo del centro jonico, nello spettacolare chiostro del Palazzo Marchesi Di Francia, da poco bene comunale e oggetto di restauro – come brevemente spiegato dal sindaco Francesco Severino -, che si è rivelato troppo piccolo per ospitare tutti: le presenze hanno superato le aspettative e in tanti hanno voluto comunque assistere al concerto dal vicolo stesso in cui sorge l’imponente edificio.
Merito del fascino che esercita il borgo di Santa Caterina, ma anche per la qualità dell’offerta: Francesco Salime, al sax soprano e tenore, e i suoi – Armando Pagnotta ai sax soprano e alto, Domenico Russo al sax alto, Domenico Romano al sax tenore, Paolo Fiorillo al sax baritono – sono da sempre una certezza, questa volta ancora di più.
Il quintetto ha infatti presentato alcuni brani facilmente riconoscibili dal grande pubblico, affiancandoli però a vere chicche che i presenti non hanno potuto non apprezzare: il concerto si era aperto con un tema tradizionale sardo – per poi chiudersi in maniera circolare con un altro tema tradizionale, scozzese questa volta -, prima di proporre alcune trascrizioni di compositori del ‘700 come Paisiello con il “duello comico”, e la prima assoluta della versione riscritta da compianto Guida Varchetta della polacca, terzo movimento del Concerto per flauto e orchestra di Mercadante.
Parlando di quest’ultimo, Salime ha raccontato che Mercadante era maestro di Paolo Serrao, originario di Filadelfia (Vv), maestro a sua volta dei maggiori compositori del suo tempo, da Giordano a Cilea. Il concerto ha poi preso il largo con una carrellata sul ‘900, dal ragtime di Scott Joplin, passando per due medley dei maggiori temi delle colonne sonore di Nino Rota e di Ennio Morricone, poi anche di Renato Carosone con “Un americano a Napoli”.
Quindi è stato il turno di “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato, “Napul’è” e “Yes I know my way” di Pino Daniele. In chiusura, per gli acclamati bis, la “Chiarantella”, composta dallo stesso Paolo Fiorillo, e il tema di “Gabriel’s oboe” a firma di Morricone, tra le colonne sonore più famose della storia.
«Il Festival d’autunno prosegue nella sua effettiva valorizzazione dei borghi, in perfetta linea con la mission di Calabria Straordinaria – ha affermato il direttore artistico del Festival, Antonietta Santacroce -, ma anche nella promozione dei talenti calabresi come Francesco Salime, una figura di assoluto riferimento nazionale. Ci spiace per la location, bellissima e prestigiosa, ma che non ha potuto accogliere tutti. Per il prossimo anno, insieme all’Amministrazione di Santa Caterina, individueremo una nuova location, più ampia, che possa accogliere tutti gli ospiti del Festival».
Con il concerto del Salime quintet, il XX Festival d’autunno – realizzato con il supporto di Mic, Por Calabria Fesr Fse, Calabria Straordinaria, in collaborazione con Fondazione Carical e i Comuni di Catanzaro, Montauro, Soverato, Tropea e Santa Caterina – chiude la sua prima parte di agosto, che si è svolta tra Soverato, Tropea e Santa Caterina, appunto, per prepararsi alla ricca programmazione settembrina che si terrà a Catanzaro, a partire dal prossimo appuntamento, l’8 settembre al chiostro dell’Osservanza, con ospite il grande pianista jazz cubano Gonzalo Rubalcaba, a Catanzaro in duo, in prima nazionale, con il sassofonista Pierrick Pédron.