Nel quartiere sambiasino, ieri pomeriggio, si è svolta la processione dei Mistiari con le tradizionali statue del 1600 custodite nella Chiesa dell’Annunziata.
Dopo la celebrazione dell’Azione Liturgica nella Chiesa Matrice, durante la quale non c’è stata la consacrazione eucaristica ma l’adorazione della Croce sia da parte dei sacerdoti che da tutto il popolo di Dio, sono uscite in processione le statue raffiguranti le varie stazioni della Via Crucis.
Un cammino percorso insieme come comunità, fatto di preghiera, riflessioni e canti. Un cammino come parte essenziale di quell’umanità che va oltre i confini territoriali e di colore. E mai come oggi c’è tanto bisogno di tenere bene a mente valori come pace, accoglienza e rispetto per l’ambiente.
Nel triduo pasquale che stiamo vivendo questi sentimenti ce li sentiamo appicciccati addosso e quasi con prepotenza cercano di risvegliarci da quel torpore in cui cadiamo spesso, dimenticandoci chi siamo.
Tantissimi fedeli hanno partecipato: nonostante le basse temperature di questi giorni c’è stata la voglia e forse anche la necessità di camminare in processione e in comunione dietro alla sofferenza di Cristo.
Una tradizione che si rinnova, dunque, e che si tramanda di padre in figlio. Una tradizione che non è solo devozionismo perché se gli occhi di una persona che sfiora il crocifisso diventano lucidi significa che in quel gesto c’è amore e speranza per un mondo migliore.