Lo scorso 31 marzo, una sala consiliare “Mons. Luisi” gremita di amministratori, cittadini e associazioni, ha ospitato l’incontro con il Ministro alla Disabilità, on. Alessandra Locatelli.
Un incontro moderato dal giornalista Ugo Floro, che ha donato l’occasione di presentare la nostra terra, le sue bellezze e di porre all’attenzione del Ministro le numerose criticità in termini appunto, di disabilità.
Un pomeriggio di incontro e confronto che ha dato voce alla sofferenza di intere famiglie, resa ancora più dolorosa dalla troppo frequente solitudine sanitaria e istituzionale.
All’on- Locatelli, subito, la presidente della terza commissione consiliare Sanità, Servizi sociali ed Ambiente, Antonietta D’Amico, ha presentato la grave emergenza legata al dramma delle carenze in merito alla neuropsichiatria infantile che affligge il territorio lametino ed in generale, la regione.
“Sono soddisfatta – ha dichiarato la consigliera D’Amico, promotrice dell’iniziativa – che la ministra Locatelli, attenta e sensibile, abbia potuto dialogare con la parte migliore della nostra comunità, le associazioni, quella colonna portante che in assenza della società e della sanità, riescono a porre sollievo e forza a numerosi malati e alle persone loro vicine, recuperando quel gap di insufficienza sanitaria.
Sono felice e ringrazio – continua la D’Amico – il presidente del consiglio, avv. Giancarlo Nicotera per il prezioso supporto, l’assessore Bambara sempre attenta alle sofferenze altrui, così come il sindaco Mascaro, Giunta e Consiglieri presenti per la bellissima immagine di unità a sostegno alla disabilità. Ieri abbiamo scritto una bellissima pagina, come sottolineato dal sindaco Mascaro, ponendo l’accento sulla necessità di lavorare per offrire alla disabilità gli strumenti di normalità, cercando di superare le difficoltà con un lavoro di squadra.
Il ministro – conclude D’Amico – sono certa che non lascerà in un cassetto le numerose istanze che le sono state presentate nel comune di Lamezia Terme e che, risponderà all’accorata umanità con la quale quegli sguardi di mamme e bambini le hanno parlato, con risposte tangibili”.