“Una riunione del Consiglio Comunale in cui sono presenti più consiglieri dell’opposizione (9) rispetto a quelli di maggioranza (7) è di per sé surreale e forse anche esilarante.
E’ ciò che è successo nella massima assise cittadina l’altro ieri e segnala il deficit di discussione sul quale Lamezia si avvita da tempo, generando un indebolimento delle istituzioni, di cui il primo cittadino e la sua amministrazione sono indubbiamente responsabili.
Le forme autocratiche ed autoreferenziali, nel cui perimetro agisce il sindaco Mascaro, hanno strozzato il dibattito pubblico, sicchè nell’ultimo Consiglio Comunale sono esplose le lacerazioni presenti nella maggioranza, evidentemente stanca in tanti suoi componenti, di non contare nulla e di essere un inutile orpello.
E’ stata approvata all’unanimità la mozione presentata dal consigliere Rosario Piccioni che opportunamente censura il DDL Calderoli, licenziato dal Governo Meloni e teso ad introdurre una forma di autonomia differenziata assai penalizzante per le regioni meridionali ed in particolare per la Calabria.
Dobbiamo però doverosamente rilevare che non è possibile essere contro il Governo e le sue scelte fondanti contro il Sud a Lamezia e fare finta di nulla a Catanzaro ed a Roma.
Come può il Sindaco Mascaro coniugare il voto favorevole alla mozione dell’Avv. Piccioni e la mancata sottoscrizione di altro rilevante documento predisposto dai Sindaci della Provincia di Catanzaro, i quali in gran numero (circa 60 su 80) ed aldilà dell’appartenenza politica, hanno vibratamente protestato contro l’autonomia differenziata recandosi dal Prefetto?
L’assenza di Lamezia in quel contesto è stata fragorosa e politicamente grave, essendo la città più grande della provincia dopo il capoluogo.
E cosa dirà Mascaro al Presidente della Regione Occhiuto, il quale, nella Conferenza Stato-Regioni, si è espresso sorprendentemente a favore dell’autonomia differenziata?
Allo stesso modo, tanti consiglieri comunali appartenenti ai partiti di destra, alcuni in maggioranza con Mascaro ed altri in minoranza (un’altra delle tante stranezze di quella che sempre più appare un’acuta crisi della rappresentanza in città), oltre che votare la mozione di Piccioni, hanno evidenziato il loro disappunto agli esponenti politico-istituzionali regionali e nazionali dei partiti che fanno parte del Governo Meloni?
Non sono quisquilie, sono scelte dirimenti, in quanto l’approvazione del DDL Calderoli impatterà sulla nostra già fragile economia in maniera profonda, per cui è necessario che i cittadini sappiano chi ha combattuto con coraggio contro quella che molti definiscono, con qualche buona ragione, “la secessione dei ricchi” e chi invece è stato acquiescente ed anche connivente, aldilà del voto occasionale, strumentale, “concesso” senza nemmeno una motivazione politicamente significativa ad una mozione di un consigliere comunale di minoranza”.
Così in una nota il segretario del PD Lamezia Terme, Gennarino Masi.