Festa dell'Arancia Belladonna, Giordano: "Presidio slow food obiettivo raggiunto, ora costruire marchio identitario dell’Area dello Stretto"

Festa dell’Arancia Belladonna, Giordano: “Presidio slow food obiettivo raggiunto, ora costruire marchio identitario dell’Area dello Stretto”

Condividi

Il consigliere metropolitano delegato all’Agricoltura ed alla Pianificazione strategica, Giuseppe Giordano, ha preso parte alla “Festa dell’arancia Belladonna”, un evento celebrato in occasione dell’avvio della raccolta del frutto e che sancisce la nascita del presidio “slow food”, sostenuto dalla Città Metropolitana, nella vallata del Gallico e del Catona, nell’area di Villa San Giuseppe.

L’aver ottenuto il riconoscimento di presidio “slow food”, per il consigliere Giordano rappresenta «soltanto l’avvio di un cammino che non dovrà conoscere interruzioni». «E’ fondamentale – ha aggiunto – salvaguardare la produzione dall’estinzione, difendere e rilanciare non soltanto l’agrume che, seppur unico nel suo genere, rappresenta comunque la storia, la vita, le radici di una comunità e del suo territorio».
«Bisogna marciare uniti», ha detto Giordano invocando coesione fra tutti gli attori coinvolti. «Bisogna avere – ha aggiunto – la consapevolezza che su questo territorio esistono forza e buona volontà, condizioni indispensabili per raggiungere risultati importanti. Ai produttori va, dunque, riconosciuto il merito di aver creduto nella Città Metropolitana ed in “slow food”, qui rappresentato da Francesco Saccà, Mariella Crucitti e Michelangelo D’Ambrosio che li hanno accompagnati in questo percorso virtuoso».

«La Città Metropolitana ha fatto da garante», ha continuato il consigliere rivolgendo anche un saluto al Comune di Reggio Calabria, nelle persone del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti e degli assessori Irene Calabrò e Francesco Gangemi, presenti all’iniziativa di Villa San Giuseppe. Ma Giuseppe Giordano, nel corso del suo intervento, ha voluto spingere lo sguardo oltre il raggiungimento del presidio “slow food”: «La scommessa è quella di riprendere in mano il destino della vallata anche secondo le necessità espresse dai produttori, così da ridare vigore ad un territorio ricco di pregi ma con ancora i deficit ereditati da un periodo di forte abbandono, di scollamento e anche dall’assenza di un mercato interessato ad intercettare le grandi potenzialità di questi agrumi». Per Giordano, quindi, «è il momento della consapevolezza, di professare la tenacia e la costanza per raggiungere i traguardi auspicati, di incontrare i produttori ed aprire un fronte positivo con la Regione».

«Si deve puntare a fare sistema anche fra presidi – ha sottolineato – e procedere verso la costruzione di un marchio identitario dell’Area dello Stretto, un progetto ambizioso sul quale la Città Metropolitana crede in maniera convita anche per le straordinarie ricchezze paesaggistiche e ambientali del territorio. Infatti, insieme all’arancia Belladonna declinata in tutte le sue accezioni, abbiamo l’obbligo di salvaguardare l’enorme scrigno di biodiversità custodito in questa vallata».

«Dal 1976 – ha ricordato – è iscritto un vincolo paesaggistico su questo unicum di agrumeti, proprio per tutelare le bellezze del paesaggio e della natura, ma anche la risorsa agrumicola. Un vincolo che, spesso, ha solo costituito un limite, senza invece costituire elemento di crescita di economie legate alle attività umane. In pratica, non è mai esistita una concreta volontà, da parte degli enti preposti alla tutela e delle istituzioni superiori, di costruire e sostenere processi di sviluppo. Vogliamo invertire questa tendenza. Il presidio “slow food” è una tappa, non un traguardo. Esistono altri obiettivi da percorrere e questo è un primo passo». Così, il consigliere Giuseppe Giordano ha voluto riservare «un ringraziamento particolare al parroco della Chiesa di San Giuseppe, padre Franco Saraceno, ed a tutta la comunità meravigliosa che ci accoglie nel giorno della festa del Santo patrono». «Insieme – ha concluso – dovremo proseguire un lavoro che ci vedrà collaborare gli uni al fianco degli altri per riconsegnare, alla vallata di Villa San Giuseppe, i risultati attesi da tanto tempo».


Condividi