“Già dal 10 marzo 2022, dopo due anni, è tornata la possibilità di far visita a parenti ed amici ricoverati nei reparti di degenza degli ospedali italiani. Ma a Lamezia Terme no! Eppure lo prevede un emendamento approvato nel febbraio 2022 a firma del Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato. “L’emendamento prevede il ripristino delle visite dei familiari nei reparti di degenza e la garanzia minima di 45 minuti al giorno di tempo”, è stato l’annuncio ufficiale di cui all’ospedale di Lamezia Terme forse non si sono accorti.
Denunciamo con forza questa situazione che, peraltro, non può giovare alla serenità degli stessi degenti, del personale medico e paramedico. Tutto ciò non avviene, dunque, in forza di legge; se si tratta di disposizioni interne, come pare evidente, noi invochiamo il ripristino della normalità: non è accettabile che interi reparti siano chiusi, che vengano concesse solo visite saltuarie e sporadiche, addirittura esibendo l’anacronistico tampone(sic!!), disconosciamo l’obbligatorietà del tampone, prima di suddette visite, giacché anch’esso non è più un provvedimento in forza di legge. Ci rivolgiamo, dunque, al Direttore generale e ai dirigenti dell’azienda ospedaliera perché cessi tale assurdo ostracismo e si riconoscano i diritti, tanto dei pazienti quanto degli accompagnatori e visitatori. Non sussiste un motivo sanitario per cui non possiamo entrare con facilità ad assistere un nostro parente in ospedale. Facciamo notare che in altri Paesi, pensiamo a Svezia e Finlandia ad esempio, gli ospedali non hanno orari di visita: il che non vuol dire che tutti stanno dentro e fanno quello che vogliono (ci sono comunque delle regole) ma che questi Paesi hanno capito – probabilmente prima, e meglio, di noi – l’importanza per un malato, oppure per una donna che deve partorire, di avere a fianco un parente. A chi ancora, nell’ospedale di Lamezia Terme come, eventualmente, ed in altre strutture sanitarie della nostra regione, si imbatte in questi bizzarri quanto anacronistici divieti consigliamo di citare la legge numero 11 del 18 febbraio 2022 (che, come detto, ripristina appunto la normalità pre-Covid in merito alle visite ai degenti) e di far valere i propri diritti. Infine riteniamo altrettanto inutile e pericoloso per la salute pubblica, lo strumento del tampone, per coloro che hanno la necessità di recarsi in pronto soccorso, una perdita di tempo che potrebbe risultare fatale”.
Così in una nota Massimo Cristiano, Coordinatore regionale Per l’Italia con Paragone – Italexit Calabria