Il sindaco Franz Caruso ha incontrato a Palazzo dei Bruzi Raffaele Bruno, professore di malattie infettive all’Università di Pavia e direttore della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, che ha curato il paziente italiano n. 1 affetto da Sars-Cov2.
Il prof. Bruno, originario di Cosenza dove ritorna spesso a trascorrere con i propri familiari brevi periodi di vacanza, è stato accompagnato da Arnaldo Caruso, professore di Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Brescia e presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), nonché fratello del Primo cittadino di Cosenza. Nel corso del cordiale colloquio i due scienziati cosentini hanno discusso, tra l’altro, dell’evoluzione del virus che, grazie all’immunità data dal vaccino e dalla malattia, sta perdendo patogenicità pur rimanendo ancora pericoloso per i “fragili”. L’invito, pertanto, è di continuare a prestare attenzione ed a non abbassare la guardia. In questo contesto si è discusso a lungo anche del sistema sanitario calabrese, ritenuto debole ed incapace di garantire il diritto alla salute dei cittadini/utenti, seppur con delle eccellenze non ancora sufficientemente valorizzate.
“In Calabria – hanno affermato i prof Bruno e Caruso – è necessario cambiare visione, prospettiva. In questi giorni di permanenza a Cosenza abbiamo letto della diatriba sui nuovi corsi di medicina assegnati all’Unical, che riteniamo senza senso. Alla nostra terra manca la capacità di fare rete per superare la sua atavica marginalità. Siamo convinti che gli atenei calabresi devono marciare insieme verso comuni obiettivi, e non dividersi. D’altro canto basta guardare alle altre regioni italiane per comprendere che il potenziamento della formazione e dell’alta formazione attraverso l’attivazione di diversi corsi di laurea in medicina in altrettante università, rafforza il sistema sanitario regionale. La stessa cosa vale per la discussione nata intorno alla ubicazione del nuovo ospedale Hub di Cosenza, che deve essere, innanzitutto, a servizio dell’intera popolazione provinciale. Per cui deve essere ubicato, per come accade nel resto d’Italia, in zone policentriche e facilmente accessibili. Vagliolise, in questo contesto, rappresenta il sito più idoneo, arginando, a nostro avviso, la querelle sulla sua localizzazione nei pressi dell’Unical. Non è, infatti, nella contiguità delle due strutture che si evidenzia l’efficienza della ricerca e della formazione. Importante è invece destinare, per come pare sia stato fatto, nel nuovo ospedale spazi destinati all’alta formazione e all’ Inrca, per creare un polo di attrazione nazionale”
“Auguriamo alla Calabria ed alla nostra Cosenza che il 2023 sia un anno di svolta – concludono i due scienziati – in cui, finalmente, si superino egoismi e campanilismi, per costruire uniti un futuro migliore”.
“In questo auspicio – ha sostenuto il sindaco Franz Caruso – trovo il senso della mia azione amministrativa. Le divisioni territoriali e campanilistiche non aiutano né sostengono la crescita. Questo vale in generale, ma ancor di più per il nostro sistema sanitario in quanto ritengo un dovere garantire ai cittadini calabresi gli stessi diritti dei cittadini di altre regioni italiane. Sono anche io convinto, pertanto, che occorra portare avanti un lavoro intenso per superare ogni ostacolo che limiti la collaborazione nella formazione e nell’assistenza sanitaria, ritrovando le ragioni dell’unità d’intenti”.
“È questa una sfida che ho accolto – conclude Franz Caruso – e che lancio a tutti gli attori oggi in campo, a cominciare dal Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita. Oggi è il tempo della responsabilità per una visione comune come calabresi e non come cittadini di un singolo territorio”.