Il lametino Vincenzo Massara nuovo presidente nazionale del Caf Mcl

Il lametino Vincenzo Massara nuovo presidente nazionale del Caf Mcl

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Il lametino Vincenzo Massara nuovo presidente nazionale del Caf MclNella seduta di ieri 19 marzo festività di San Giuseppe lavoratore, il Consiglio di Amministrazione del Caf Mcl ha eletto a Presidente Nazionale l’Avv. Vincenzo Massara.

L’avv. Massara immediatamente dopo l’elezione ha voluto ringraziare il Movimento Cristiano dei Lavoratori sottolineando l’importanza e il grande lavoro che sottende a questo incarico.

“Sono grato al Movimento per avermi voluto indicare quale nuovo Presidente nazionale del Caf Mcl e al nuovo Consiglio di Amministrazione per aver accolto la proposta con voto unanime. Affronterò questa nuova avventura svolgendo il compito affidatomi con dignità e onore, nell’interesse della gente e tra la gente. Priorità al territorio, al lavoro, alla dignità dei lavoratori e delle loro famiglie. E’ un compito di grande responsabilità, soprattutto in questo periodo di pandemia in cui vi è l’urgente necessità per i cittadini e le famiglie di poter avere dei punti di riferimento nel dialogo quotidiano con le istituzioni burocratiche del nostro Paese. I nostri servizi, che noi preferiamo chiamare opere, nascono proprio con l’obiettivo di essere accanto alle persone, costretti spesse volte a lunghe peregrinazioni nei meandri della burocrazia.”

Attraverso l’azione del Movimento e dei suoi servizi, aggiunge l’Avv. Massara, “vogliamo ribadire il ruolo centrale dei corpi intermedi nella vita del nostro Paese”, lo stesso Presidente Mattarella, qualche tempo fa a Modena presso la Fondazione “Biagi” ne ha voluto sottolineare il ruolo e l’importanza”. Ha detto il Presidente: “va evidenziata la grande importanza del ruolo delle rappresentanze sociali e dei corpi intermedi, che supera la pur fondamentale dimensione delle relazioni del lavoro, perché riguarda in realtà anche la salute del tessuto democratico del nostro Paese. Rappresentanze sociali e corpi intermedi sono realtà in cui i cittadini si riconoscono, ascoltare loro significa ascoltare gli italiani. E dunque la loro emarginazione, la loro attenuazione di ruolo rende più fragile la società ed espone maggiormente i cittadini ad essere vulnerabili rispetto alle incertezze, alle insicurezze e alle paure che inducono alla chiusura in se stessi”.


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