Sono iniziate alla casa di riposo “Tamburelli”, luogo della fragilità e al tempo stesso dell’amore e della speranza, le celebrazioni per la solennità di San Giuseppe presiedute dal vescovo Giuseppe Schillaci. Accolto dal responsabile Antonello Coclite, dai giovani e dagli operatori sanitari che lavorano nella struttura, il vescovo ha presieduto l’Eucaristia con gli anziani che vivono nella casa francescana esortandoli a guardare allo Sposo di Maria come “uomo giusto e uomo del fare, che ha ascoltato la Parola e l’ha messa in pratica. Come segno concreto è questa casa, dove ci si prende cura degli altri. Giuseppe è un uomo che non ha bisogno di parole, ma è l’ uomo dei gesti concreti.
In lui vediamo l’uomo in tutta la sua capacità di realizzare un progetto di vita. E’ un sognatore, Dio a parla lui nel sogno; tutti noi, come ci esorta Papa Francesco, dobbiamo recuperare la capacità di sognare. Come discepoli di Gesù, siamo chiamati ad amare come Giuseppe: di un amore puro, casto, un amore che non pensa a se stesso, che non vuole possedere l’altro ma vuole che l’altro si realizzi pienamente. Impariamo da San Giuseppe, custode del Bambino Gesù, a custodirci gli uni con gli altri, a costruire una società, una Lamezia capace di prendersi cura attraverso un’attenzione concreta all’umanità”.
A portare i saluti dei frati Cappuccini, il segretario della Provincia dei Cappuccini di Calabria fr. Amedeo Gareri. Antonello Coclite, a nome di tutto il personale della casa, ha ringraziato il vescovo Schillaci per la vicinanza paterna verso la comunità della casa “Tamburelli”, in particolare nella fase più difficile della pandemia. Presenti alla celebrazione i responsabili del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Catanzaro.
Nel pomeriggio, il vescovo celebrerà la Santa Messa alle 17 nella Chiesa di S. Maria delle Grazie e S. Giuseppe a Zangarona e alle ore 19 nella Chiesa di S. Giuseppe Artigiano.