Essere donna è un mondo di cose. Queste le parole di Asia Borrello, studentessa del Liceo Campanella, coordinatrice insieme al gruppo dei rappresentanti degli studenti dell’assemblea che si è svolta in streaming in occasione dell’8 marzo nell’ambito del progetto di Educazione Civica.
È stato proprio questo mondo sfaccettato ad essere rappresentato durante l’incontro: la forza e le difficoltà, la testimonianza di donne che ce l’hanno fatta come Federica Moraca, ricercatrice lametina, e la giornalista Viviana Verbaro, ma anche di quelle che hanno pagato con la propria vita il riscatto per la libertà come Maria Chindamo.
Particolarmente toccante ed efficace infatti è stata la testimonianza di Vincenzo Chindamo, fratello di Maria, che, ospite d’apertura nell’assemblea ha detto: “L’8 marzo è per gli uomini, per interrogarci su cosa noi dobbiamo fare di più. Siamo noi a doverci emancipare. Mia sorella ha pagato il suo voler essere una donna libera. Per me non può esserci emancipazione senza verità e giustizia. Questo il senso della mia lotta, dovesse anche durare tutta la vita”
Altrettanto incisive le parole della dirigente Susanna Mustari che ha affermato: “giornate come queste servono ad orientare il pensiero, ma non amo in questo giorno ricevere o fare auguri, per una forma di rispetto per chi come me sa cosa significa arrampicarsi sugli specchi per ciò che invece dovrebbe essere del tutto normale, ovvero ricevere il rispetto dovuto a prescindere dal genere di appartenenza.”
La mattinata ha visto come sempre il contributo fondamentale con le performance di canto e danza a cura degli studenti del Liceo Musicale e Coreutico.