Si è celebrata nell’Auditorium del Liceo “Tommaso Campanella” la Giornata della Legalità contro le mafie in ricordo della stagione stragista del 1992. Ospiti Arcangelo Badolati, giornalista e scrittore e Giancarlo Costabile docente Unical che da anni ha attivato la “Pedagogia della r-esistenza”, un progetto laboratoriale itinerante che ha tra le finalità quella di contrastare le criminalità organizzate con l’unica arma possibile, la cultura.
I lavori della mattinata si sono aperti con un toccante video creato dagli allievi della 5B del Liceo delle Scienze Umane guidati dalla Prof.ssa Francesca Tropea: una mostra virtuale che ha ripercorso attraverso l’arte, la fotografia, la musica, le testimonianze, i momenti storici più drammatici delle “storie” di mafia che hanno falciato la vita e l’impegno di “uomini giusti” che hanno lottato per abbattere una piaga sociale fatta di sopraffazione, abusi, ignoranza.
La Dirigente Susanna Mustari ha salutato i presenti sottolineando l’importanza di celebrare Falcone e Borsellino, “protagonisti di un percorso che ha sostanzialmente cambiato la storia. Le loro vite, il loro impegno, la passione nel percorrere la strada della giustiziasono riferimenti culturali che necessariamente fanno parte del bagaglio formativo che la scuola, ogni scuola propone ai propri studenti. Educare alla legalità vuol dire privilegiare un percorso personale che rafforza l’appartenenza sociale e rende consapevoli del ruolo che ognuno occupa nella storia”.
Significativa e appassionata la “narrazione” proposta da Arcangelo Badolati, il quale ripercorrendo le fasi precedenti le stragi, ha offerto, con analisi puntuali, spunti di riflessione critica e libera: “facciamo in modo che la celebrazione di questa Giornata, degli Eroi del nostro tempo, non degeneri in una celebrazione ipocrita. Nel loro agire Falcone e Borsellino hanno incontrato molti ostacoli anche all’interno della magistratura: Scardinare “ordini precostituiti” ha significato per Falcone e Borsellino lavorare in solitudine spesso osteggiati da invidie e incapacità. Nei loro confronti è stata portata avanti una subdola ma costante azione di delegittimazione. Bisogna conoscere la realtà dei fatti perché la loro testimonianza non cada nel vuoto dell’ipocrisia. Il loro impegno propone un modello di interpreti della giustizia e servitori dello Stato che racchiude i valori fondamentali della Costituzione repubblicana, impegno basato sulla difesa dello Stato di diritto sul rispetto e sulla difesa della libertà di ogni cittadino.”
Altrettanto interessante l’intervento del Prof. Giancarlo Costabile, il quale dal 2011 è impegnato in trincea nella lotta contro le mafie e ogni forma di criminalità organizzata con un progetto scientifico-didattico eretico che si pone la finalità di destrutturare l’apparato di potere che regge l’educazione borghese, mettendo in discussione la sua funzione di legittimazione della società capitalistica e delle disuguaglianze. Alla base del lavoro i suoi studi filosofici e la “Teologia della Liberazione” degli anni Sessanta e Settanta del Novecento. “È importante avere memoria, la memoria ci permette di leggere la realtà, ma la memoria è soprattutto conoscenza, ricerca della verità. La partita della memoria non è una partita neutra, la lotta alle mafie non è una lotta riducibile alla sfera criminale. Le mafie non sono soltanto criminalità organizzata; le mafie sono presenti nei farraginosi meandri burocratici, nel silenzio dell’indifferenza, nell’anemia dell’ignoranza, nelle diseguaglianze. Bisogna lavorare, produrre etica sociale, strumenti di relazione per chi non ce la fa a camminare con il nostro stesso passo. R-Esistere vuol dire amare, e l’amore verso l’umanità è il disegno di una pedagogia che deve produrre una rivoluzione della solidarietà”. Chiari i riferimenti del prof. Costabile alla pedagogia di don Milani e alla Scuola di Barbiana: “La lotta alle mafie, nella nostra prospettiva, si fonda su un’etica radicale della fraternità, laicamente intesa, come requisito essenziale per la realizzazione di una società dei diritti sociali nella quale le relazioni umane vengano intese come dono.”
A seguire gli interventi degli studenti che nel porre le domande hanno espresso vivi ringraziamenti ai due ospiti.
Durante l’incontro il Liceo Musicale del “Campanella” ha proposto con l’allievo Lorenzo Ceniviva “Il silenzio” per onorare coloro che sono caduti, vittime della mafia, di cui è viva e presente la testimonianza. A conclusione, la quarta A del Liceo Coreutico, guidata dal Prof. Roberto Tripodi, ha salutato gli ospiti danzando “Il tango contro la mafia”.
Mattinata intensa e ricca all’insegna dei valori di giustizia e legalità, con la consapevolezza che ogni tipo di educazione passa attraverso la valorizzazione dei sentimenti: la legalità è un “percorso” innanzitutto interiore!