Si è insediato stamani a Lamezia Terme il tavolo tecnico che, sollecitato dal Vescovo di Lamezia Terme, monsignor Giuseppe Schillaci, e dal direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo, ha come scopo quello di valutare ed avviare azioni in merito alla gestione dell’accoglienza dei profughi Ucraini nel territorio.
Nel corso dell’incontro, al quale era presente una delegazione della Caritas che, composta dalle operatrici Alessandra Cugnetto e Serena Praticò, era guidata dallo stesso don Fabio che avrà il compito di coordinare l’attività, sono state evidenziate le criticità da affrontare nell’immediato per cercare di gestire al meglio l’afflusso di persone che nei prossimi giorni giungeranno in Italia e, quindi, a Lamezia.
Il Comune di Lamezia Terme (rappresentato dal vicesindaco, Antonello Bevilacqua, dall’assessore Teresa Bambara e dall’assistente sociale Gisella Ferraro), dal canto suo, dopo avere ascoltato le esigenze prospettate, ha dato la disponibilità ad operare in sinergia con la Caritas che, tra l’altro, è in costante contatto con il ministero dell’Interno, per agevolare l’accoglienza. Disponibilità offerta anche dalla Lamezia Multiservizi (rappresentata dagli ingegneri Alessandro Vescio ed Antonio Currado) con cui si è valutata la possibilità di poter offrire un servizio di trasporto per i profughi che necessitano, non solo di recarsi, ad esempio, alla mensa Caritas o di spostarsi in città, ma anche di essere accompagnati all’hub di Catanzaro Lido. In merito a quest’ultimo punto, da parte di tutti i partecipanti è stata evidenziata la necessità di sottoporre all’Asp di Catanzaro la possibilità di utilizzare l’hub vaccinale di Lamezia Terme, attualmente non disponibile per l’emergenza Ucraina.
Tante le questioni ed i bisogni messi sul tappeto, sia da parte di chi deve operare che da parte di chi arriva e che, a volte, ad esempio, non ha nemmeno vestiario. Accanto ai bisogni prettamente materiali, poi, sono state evidenziate anche criticità di carattere pratico come, ad esempio, l’integrazione scolastica come rimarcato dal dirigente dell’Istituto comprensivo Borrello Fiorentino, Giuseppe Cuda, le modalità dell’accoglienza, come sottolineato da Rosa Mazza (volontariato).
Presente all’incontro anche una rappresentanza della comunità ucraina lametina che ha dato la disponibilità dei propri componenti, non solo a fare da mediatori linguistici con i loro connazionali che arrivano, ma anche a collaborare per trovare sistemazioni a quanti in queste ore stanno fuggendo da un territorio dilaniato dalla guerra.