“Apprendiamo che la Questura di Catanzaro, nell’ambito delle attività di gestione dell’arrivo dei profughi ucraini nel nostro territorio, avrebbe individuato nell’hub vaccinale di Catanzaro Lido la struttura per i servizi di screening e vaccinazione anti-Covid per tutti i cittadini ucraini provenienti dai territori di guerra e che sono giunta nella provincia di Catanzaro.
Una scelta probabilmente motivata dalla necessità di avere un unico centro per l’intera provincia ma che oggettivamente genera disagio e difficoltà per quanti trovano accoglienza in territori distanti e scollegati da Catanzaro Lido.
Stiamo vedendo ogni giorno, attraverso i mezzi di informazione, in quali condizioni estreme, dopo diversi giorni e notti di viaggio, stanno arrivando migliaia di persone, in gran parte donne e bambini, stremati fisicamente e psicologicamente e portando negli occhi e nel cuore l’orrore della guerra.
Costringerli a spostarsi, magari da uno dei tanti Comuni montani dell’hinterland lametino o catanzarese che già si sono resi disponibili all’accoglienza, verso l’hub vaccinale di Catanzaro Lido, significa sottoporli a una ulteriore situazione di stress e, per i profughi che non hanno legami familiari sul territorio, un sovraccarico di lavoro per i volontari e le organizzazioni che si stanno occupando delle attività di prima accoglienza. Possiamo solo immaginare cosa significhi doversi spostare, magari con i mezzi pubblici, in una realtà in cui non si conosce la lingua e senza riferimenti.
Ci permettiamo di sollecitare la Questura, in accordo con il dipartimento di prevenzione dell’Asp di Catanzaro, anche alla luce di quanto espresso ieri dalla Caritas e dalle tante realtà dell’associazionismo cittadine già in prima linea nell’accoglienza, a rivedere l’organizzazione e a consentire che le attività di screening e vaccinazione dei profughi ucraini possano effettuarsi in tutti gli hub vaccinali adeguatamente attrezzati presenti sul territorio della provincia. Solo a titolo esemplificativo: si potrebbe pensare a utilizzare l’hub di Lamezia per quanti hanno trovato accoglienza nei Comuni del litorale e dell’hinterland lametino, il centro vaccinale di Soveria Mannelli per i Comuni montani, Soverato e Catanzaro Lido per il soveratese e catanzarese
Cogliamo l’occasione per rivolgere un pensiero di gratitudine alle realtà della Caritas diocesana e del volontariato lametine che in queste settimane sono state in prima linea, dalle raccolte alimentari e indumenti alle attività di prima accoglienza e assistenza all’espletamento delle prime pratiche; un ringraziamento anche alle scuole che già hanno dato la disponibilità ad accogliere studenti ucraini; un ringraziamento anche a tantissimi cittadini che hanno dimostrato grande generosità. Un’azione straordinaria da parte di tanti cittadini lametini che esprime il volto migliore della nostra comunità che, all’orrore inumano della guerra, risponde con i valori dell’accoglienza e della solidarietà”.
Così in una nota Rosario Piccioni, consigliere comunale “Lamezia Bene Comune”