Monsignor Giuseppe Schillaci, Vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, ha presentato nella serata di ieri (sabato 20 Febbraio 2021) alla Comunità parrocchiale del Carmine il nuovo parroco don Pasquale Di Cello. Il Pastore della Chiesa lametina ha presieduto la Santa Messa delle 17.30, trasmessa in diretta Tv sul canale 112, essendo in vigore le norme anticovid che limitano la capienza del sacro tempio di Cafaldo a 80 fedeli.
“La Comunità della Beata Vergine del Carmine vive oggi un momento di gioia”, ha detto il presule all’inizio della Concelebrazione, poco prima che padre Giuseppe Martinelli, vicario foraneo della Vicaria di San Pancrazio leggesse l’atto di nomina del presbitero Pasquale Di Cello a parroco della Beata Vergine del Carmine in Lamezia Terme, a norma dei canoni 523 e 524; nomina, che ha valore per 9 anni.
A porgere il saluto al vescovo, alle autorità civili e militari, a don Pasquale e ai ai suoi familiari, quindi a tutti i presenti, è stato don Pino Latelli, parroco in solido della Chiesa del Carmine. “Caro don Pasquale, benvenuto a casa -ha detto Latelli-, perché sei nato e cresciuto a due passi da questa Parrocchia. Tutta la comunità parrocchiale si è impegnata e si impegna a pregare per te. Ti affidiamo alla Beata Vergine del Carmine, perché Ti possa accompagnare in questo cammino, Ti benedica e Ti protegga”.
Quindi, don Pasquale ha asperso i fedeli con l’acqua benedetta e poi ha baciato l’altare.
“Don Pasquale inizia il suo cammino con la Quaresima, un tempo favorevole per entrare sempre più in sintonia con il Signore, un tempo favorevole in cui noi ci lasciamo plasmare dal Padre -ha sottolineato monsignor Schillaci all’omelia-. Rendiamo grazie al Signore perché il nuovo parroco ha detto Sì. Grazie a Dio noi qui abbiamo i sacerdoti. Pensavo -ha proseguito il Pastore della Chiesa lametina- a tutte quelle realtà in luoghi sparsi nel mondo, dove non ci sono abbastanza sacerdoti per le celebrazioni quotidiane; realtà dove per un anno intero, per quell’unica volta, ci si prepara a ricevere il Signore”. Il vescovo ha quindi augurato a don Pasquale di “costruire ponti, per allargare e servire sempre la Comunità come il Buon Pastore che dà la vita per tutti”.
Il presule si è poi rivolto a don Pasquale Di Cello, che ha rinnovato le promesse, prestando il giuramento di fedeltà e di filiale obbedienza al Vescovo e ai suoi successori.
Dopo la Comunione e prima della benedizione, a nome della Comunità del Carmine, Vincenzo Guadagnuolo ha porto al Vescovo il saluto di benvenuto e di ringraziamento “per aver affidato a noi il nuovo parroco don Pasquale Di Cello. Anche se ciò comporta il distacco -ha aggiunto- da don Gigi Iuliano e don Francesco Bellomo (nda, sono stati parroco e vice parroco di questa Comunità fino all’arrivo di Di Cello), che assieme a don Pino Latelli si sono molto prodigati in questo tempo ‘difficile’”. E, rivolgendosi al nuovo parroco, Guadagnuolo ha proseguito: “Caro don Pasquale, questo tuo nome fa un certo effetto, perché ci richiama alla mente il compianto don Pasquale Luzzo, che per ben 44 anni ha guidato questa Comunità”, rimarcando anche che “dopo don Bruno Bernardi, eccoci un nuovo parroco sambiasino, un figlio di questo rione, essendo tu nato a pochi passi da qui. Con cuore sincero la Comunità del Carmine, di cui avrai modo di apprezzare la disponibilità di tutti i parrocchiani, ti abbraccia e ti dà il benvenuto”.
Dulcis in fundo, si fa per dire, è toccato al nuovo parroco portarsi all’ambone. Dalla Parola di Dio, dal Vangelo, “che può cambiare e cambia la nostra esistenza” al “Sì di quando mi sono incamminato nel sacerdozio”; dal “mettere sempre Cristo al centro della nostra vita, perché la storia è cristocentrica” alla costruzione “di ponti, piccoli o grandi che siano, per arrivare al Signore”. Questi alcuni dei passaggi del discorso di don Pasquale di Cello, non tralasciando di dire che “una parte dei mio cuore rimane anche a Miglierina, per citare l’ultima Parrocchia dove sono stato”.
Non poteva mancare, e lo ha fatto con immenso piacere, il suo ricordo ai due omonimi, i compianti “don Pasquale Luzzo, che è stato mio professore a scuola e don Pasquale Caputo (nda, Rettoria dell’Addolorata), perché all’Addolorata è iniziata la mia avventura; “poi sono sceso nella Comunità dei Minimi” e ha citato “un altro grande: padre Giovanni Vercillo”. E “su queste basi, si è delineato il mio Sì al sacerdozio”. Avviandosi verso la chiusura del suo intervento, don Pasquale Di Cello ha posto l’accento sulla creazione “di un osservatorio: non facciamo di questa comunità un circolo chiuso, ma un laboratorio”. E con un’esortazione finale “a non far morire le tradizioni, che i nostri nonni, le nostre nonne ci hanno tramandato, ha così concluso: “Amo questa terra, perché ci sono nato, e ora sono ritornato in mezzo a voi; sarò un servo di questa Comunità, ve lo dico in dialetto ‘mi mintu ‘u mantisinu’ (tipico indumento di “servizio”, un grembiule con due tasche). Che il Signore ci benedica in questo cammino. Grazie a tutti e pregate per me”.
Ultimissimo atto della Santa Messa quando il vescovo Schillaci, facendosi di lato, ha lasciato per qualche istante il posto del celebrante a don Pasquale Di Cello, a mo’ di affidamento della Comunità del Carmine al nuovo parroco. Benedizione finale e canto finale, eseguito dal Coro del Carmine, che ha animato i canti liturgici della Concelebrazione eucaristica.
In pillole, di seguito una scheda del nuovo parroco. Don Pasquale Di Cello, presbitero da quasi 21 anni (è stato ordinato il 20 Aprile del 2000, Anno Giubilare), ha 54 anni (è nato a Sambiase, ora Lamezia Terme, il 5 Agosto 1966) e giunge a Lamezia dopo aver svolto il suo servizio sacerdotale a Motta Santa Lucia, Decollatura e Miglierina (per poco tempo anche a Serrastretta) ed aver ricoperto diversi incarichi, tra i quali membro del consiglio presbiterale e membro del collegio dei consultori, co-direttore della Consulta diocesana di Pastorale giovanile, Assistente diocesano Giovani dell’Azione Cattolica. Il 18 Novembre 2019 gli è stata conferita la Cittadinanza onoraria a Miglierina.
A don Pasquale gli Auguri per la sua nuova missione sacerdotale alla Parrocchia del Carmine in Lamezia Terme, e il bentornato dopo 21 anni nella terra che gli ha dato i natali.