“La violenza nei confronti degli operatori sanitari, comprende atti, abusi che pongono in situazione di disagio a volte anche grave il benessere e la dignità della persona, del professionista. La violenza si manifesta in forma sia verbale sia fisica con rispettive conseguenze anche psicologiche. Spesso le aggressioni non vengono denunciate perché ormai considerate parte integrante del lavoro e per timore che l’episodio sia giudicato come indicatore di scarsa performance. E le conseguenze sono enormi sia sotto il profilo professionale che privato”. L’Opi Cosenza, l’Ordine degli infermieri, vuole accendere i riflettori su una tematica assai attuale, quanto preoccupante. “Sostenere gli operatori sanitari nell’era dell’aggressività verso la persona e la professionalità”, questo il titolo scelto per l’evento pubblico programmato per il 12 marzo alle ore 8,30 presso l’hotel San Francesco di Rende.
I responsabili scientifici sono Angela Greco, coordinatore infermieristico dell’Uoc Nefrologia, dialisi e Trapianto e Adriana Imbrogno dell’Uoc Radiologia dell’Ao di Cosenza. L’apertura dei lavori e la presentazione del corso sono appannaggio del presidente provinciale dell’Ao, Fausto Sposato. “Come comunicare con empatia: decodificare, rilevare e gestire una richiesta d’aiuto” è il primo step con cui Angela Piattelli discuterà pubblicamente. “La violenza sugli operatori è un problema di rischio clinico?”, è il secondo passaggio discusso da Maria Addolorata Vantaggiato. Infine “la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e socio-sanitari: possibili linee” di indirizzo discusso da Ubaldo Comite. Quindi spazio alla “tavola rotonda” ed alla discussione con gli interventi di Arcangelo Badolati, Ubaldo Comite, Angela Piattelli, Attilio Sabato, Fausto Sposato e Maria Addolorata Vantaggiato. Modera e coordina tutti i lavori Francesco Mannarino.
“L’obiettivo fondamentale è quello di portare all’attenzione i diversi aspetti dell’argomento in questione: rafforzare la prevenzione, individuando le principali aree di rischio in cui i volumi di attività sono tali da trasformarsi in terreno fertile per le aggressioni”, hanno rimarcato gli organizzatori.