Il 20 Febbraio ricorre il 45° Anniversario della scomparsa del Prof. Sen. Armando Scarpino.
Armando Scarpino rimane figura storica e peculiare del panorama politico non solo locale ma anche nazionale. Ordinario di Lettere Classiche, più volte Consigliere Comunale, venne eletto al Senato della Repubblica nelle file del P.C.I. nella IV e nella VI Legislatura.
Pur avendo un’intensissima attività parlamentare, testimoniata anche dai numerosissimi interventi ed atti al Senato, non fece mai mancare il proprio apporto alla propria terra.
Con un’intensissima attività parlamentare molti sono stati i campi d’azione in cui si espresse.
Ricordiamo la lotta per l’occupazione delle terre contro il latifondo, l’impegno posto all’attenzione parlamentare per la lotta contro l’analfabetismo attraverso il rafforzamento della Scuola Pubblica per affrancare i più deboli da uno stato di subalternità durato secoli. L’impegno per la Sanità locale ed il Nuovo Ospedale Civile di Lamezia Terme.
I padri costituenti, probabilmente per timore che l’Educazione Fisica potesse contribuire a riproporre il clima del Ventennio, non hanno prestato sufficiente attenzione verso lo Sport. Al contrario, Armando Scarpino, sensibilizzato dalla consorte, la Prof.ssa Albertina Barilaro, insegnante di Educazione Fisica nella Scuola Pubblica e fondatrice dell’A.P.D. Gascal, un’eccellenza locale e nazionale, affiliata ininterrottamente dal 1964 ad oggi alla Federazione Ginnastica d’Italia (F.G.I), ritenne di lavorare ad un progetto di legge che trasformasse il Corso di Studi dell’I.S.E.F. (Istituto Superiore di Educazione Fisica) dal conseguimento di un Diploma di Laurea Triennale ad una Laurea Magistrale Quadriennale.
Si evidenzia l’ampia visione di Scarpino di migliorare, potenziandone la dignità accademica, un Corso di Laurea che sarebbe diventato oggi quello di “Scienze Motorie”, fondamentale sia lo Sport che per la Salute, ma molto, molto, tempo prima di quanto sarebbe accaduto.
Lontano da ogni bisogno di propaganda politica, Armando Scarpino, da membro del C.D.A. dell’Ospedale Civile, durante la Presidenza Tomaino, ha molto lottato per la Sanità locale ottenendo la realizzazione dell’Unità Coronarica, l’attuale U.T.I.C., imprimendo fortemente una spinta per l’avviamento dei lavori per il Nuovo Ospedale, il cui completamento attese diversi anni dopo la sua scomparsa prima essere portato a termine.
Scarpino si impegnò fortemente anche per la costruzione dell’Aeroporto di Lamezia Terme e per l’Università, che venne poi istituita a Cosenza nel 1972, anno della sua rielezione al Senato.
Dobbiamo ricordare che Armando Scarpino era un Senatore di un partito di opposizione. A quei tempi era veramente difficile riuscire a concretizzare progetti di tale portata se le proposte giungevano da un appartenente al Partito Comunista. Ma questo non valse per il Nuovo Ospedale Civile di Lamezia Terme che oggi vediamo purtroppo ridotto nei suoi reparti e mortificato nelle sue funzioni, nonostante tanti sforzi spesi per realizzarlo. Ricordiamo che quella Sanità, con Armando Scarpino nel C.D.A. presieduto da Aldo Tomaino, contava diverse figure accademiche che facevano di Lamezia un’eccellenza della Sanità Calabrese. Vogliamo ricordare con stima e gratitudine i Dottori Ardito, Borelli, Borrello, Frasca, Giraldi, Diego e Vincenzino Menniti, Notaro, Scuteri, Virgillo insieme a tutti gli altri che hanno fatto parte di quella Sanità.
E’ però molto difficile descrivere in poche righe la personalità di Armando Scarpino, Professore e Parlamentare proprio per il suo inarrestabile afflato sia verso il mandato parlamentare che il richiamo della sua terra.
Ricordare Armando Scarpino significa ricordare un momento storico preciso ed importante della nostra storia insieme a tutti coloro che si sono uniti intorno a questa figura peculiare, che si è voluta fondere con la sua gente – talvolta anche di diversa fede politica – e per la sua terra ma che ha molto lavorato anche in qualità di Parlamentare per il riscatto delle classi più deboli ed in difficoltà nell’Italia tutta. Questo è testimoniato dai Resoconti dell’Attività Parlamentare del Senato della Repubblica.
Armando Scarpino, nonostante la altissima statura intellettuale e morale – su cui l’opinione generale è trasversalmente unanime – non ha mai ostentato personalismi ma, al contrario, ha profuso l’impegno per battersi per i diritti dei più deboli e delle categorie più svantaggiate.
Non è possibile pensare a Scarpino indipendentemente dalla sua comunità con cui era un tutt’uno, anche al di là dell’idea e del partito. Quello che è però possibile, e doveroso, rilevare è che la sua visione va oltre lo spazio ed il tempo. Per molte problematiche relative a quel periodo, e che sino ad oggi non hanno trovato soluzione, a Scarpino erano ben chiari i modi ed i mezzi per affrontarle e risolverle. Pensiamo alla lotta contro l’analfabetizzazione, che rimane un problema ancor oggi per niente trascurabile sopratutto al Sud. Oggi ci troviamo di fronte anche ad una nuova di comunità di “analfabeti digitali”, cioè coloro che non hanno la possibilità e la capacità di utilizzare i mezzi digitali. Paradossalmente, anche tra gli “alfabetizzati digitali” vi sono anche coloro che non hanno ricevuto o che non hanno avuto modo di procurarsi – questo sarebbe uno dei compiti della odierna scuola dell’obbligo – gli strumenti per reagire all’enorme messe di informazioni del Web.
Questa immensa fonte di informazioni, se non filtrata criticamente attraverso un proprio e, auspicabilmente, pensiero autonomo può provocare convinzioni e conclusioni fuori dalla portata dei problemi sociali e degli interessi di una comunità tutta, che proprio in questo momento della pandemia dovrebbero convergere in maniera solidale e prospettica. Quanto si parla oggi di disinformazione e delle cosidette “fake news” da cui non tutti riescono a reagire con una propria “difesa” critica? Questo avveniva, anche ai tempi di Armando Scarpino, seppur con altri mezzi di comunicazione. Quello dell’Istruzione è un esempio di come alcuni problemi come quello della Scuola Pubblica valichino i tempi e che ad Armando Scarpino erano perfettamente chiari già allora.
Con il discorso pronunciato al Senato della Repubblica nella seduta del 23 ottobre 1963 “Per assicurare indistintamente il diritto alla scuola”, Armando Scarpino esponeva la necessità di superare i limiti stabiliti per la Scuola dell’Obbligo, che si fermava ai quattordici anni con la Terza Media, e dove indicava la necessità spingerli molto oltre. Lo stesso Umberto Eco, dapprima sostenitore dei cosiddetti test di ingresso all’Università per selezionare gli studenti che nell’accesso ai Corsi Universitari avessero un minimo di conoscenze di base, dichiarò successivamente, durante una lezione a Bologna, che il progetto era fallito, doveva essere rivisto in quanto tutti avrebbero dovuto avere accesso ai Corsi e che la selezione sarebbe dovuta avvenire successivamente. Ma perché? Si è verificato un effetto perverso. Si è data vita ad una nuova “Scuola Privata” un nuovo mercato con professori che, sotto lauto pagamento, si occupano oggi esclusivamente di far preparare i “Test di Ingresso” per le nuove matricole universitarie e che non tutti possono 2 permettersi dando vita, come in passato, alle “caste” sociali di chi può e chi non può.
E Armando Scarpino? Con il discorso sopra menzionato “Per assicurare indistintamente il diritto alla scuola”, Armando Scarpino rivendicava la necessità di una “Scuola dell’Obbligo” concretamente realizzata, soprattutto al Centro-Sud, e non fittizia per via di mancanza di risorse, mezzi per lo spostamento degli studenti dai centri rurali, insufficienza di aule e di quanto necessario. In questo modo sarebbe stato solo uno strumento per ottemperare vacuamente ad un provvedimento stabilito. Se dopo la “Scuola dell’Obbligo” non si fosse garantita una prosecuzione per ogni sbocco professionale non si poteva che favorire quanto sosteneva l’allora Ministro Medici che può essere così espresso: al Sud i giovani lavorano la terra al Nord studiano. A questo la reazione del gruppo comunista fu fortissima.
Scarpino sostenne che non solo la “Scuola dell’Obbligo” non era realizzata appieno ma che avrebbe dovuto proseguire oltre i quattordici anni che, con Corsi di Studi e di inquadramento professionale in ogni campo culturale e nel mondo del lavoro, avrebbe dovuto condurre i giovani ad impersonare e migliorare tutte le energie produttive per il futuro del Paese, al di là delle latitudini, contrastando quel ruolo subalterno subito da sempre dalle classi più deboli. Era il 1963! Nel discorso l’analisi economica per realizzare quanto sostenuto da Scarpino non prevedeva neanche il minimo spostamento di bilancio. Un’analisi degna di un eccellente Economista! Attraverso quasi sessant’anni di storia quanto guardava avanti Armando Scarpino? Molto avanti.
E a che punto siamo ora nel nostro Paese? In quest’ambito ricordiamo la polemica tra i Senatori Remo Salati ed Armando Scarpino con Rossana Rossanda che sosteneva l’abolizione del latino alla Scuola Media – come poi avvenne – mentre i primi due prevedevano un futuro mercato di lezioni private di latino – anche in questo caso la previsione si realizzò – per gli studenti che avessero scelto il Liceo Classico o Scientifico, quando era la Scuola pubblica a doversi far carico di quella responsabilità didattica. Ricordiamo che Remo Salati era Ordinario di Filosofia ed Armando Scarpino Ordinario di Lettere Classiche!
Le lotte di Armando Scarpino per migliorare sempre più l’Istruzione e la Sanità Pubbliche trovano più che mai riscontro con le esigenze del Paese, soprattutto oggi, ai tempi del Covid-19, non vi è bisogno di insistere. La nostra terra, ancor di più in questo momento difficile, sta dimenticando la sua storia. Questo non è ammissibile. Le nuove generazioni non possono costruire un futuro se ignari di quanto sia avvenuto, degli sforzi che alcune nostre figure hanno profuso verso la comunità, continuando a pensare che la politica serva a poco e che sia fatta tutta di corrotti. Mai dimenticare quanto sono costate le lotte di quegli uomini per diritti esercitati oggi. Noi siamo qui a testimoniarlo con forza e vogliamo ricordare insieme ad Armando Scarpino tutti coloro che, indipendentemente dall’idea o dalla scelta di partito, hanno dedicato la vita attraverso la propria professione il loro impegno, i sacrifici verso la comunità affinché questa progredisse. Questa deve essere la forza che tutti noi lametini, calabresi ed italiani dobbiamo avere insieme per la rinascita di questa terra bellissima e maltrattata pensando alle nuove generazioni ma anche a noi che questa testimonianza dobbiamo darla e con orgoglio, ricordando gli errori per evitarli ma tutto quanto si è fatto di buono per riproporlo e migliorarlo. Dei tanti che hanno seguito Armando Scarpino non tutti hanno forse ereditato la forza intellettuale della visione ed il coraggio delle scelte, come dimostrato da chi è venuto dopo di lui, attraverso le diverse evoluzioni che dal P.C.I. hanno portato al PD.
In politica vale la coerenza: la scelta di un’idea implica sì la sua revisione costante ma non che venga disattesa tout court. I risultati elettorali, dato storico acquisito, tristemente lo dimostrano.
La politica si fa per la gente e non per se stessi. Se questo punto, eminentemente rappresentato da figure come quella di Armando Scarpino, non viene accolto si continuerà a galleggiare con piccole storielle di piccolo cabotaggio che non faranno mai avanzare proposte e situazioni reali per le comunità. Emanuele Macaluso, da poco scomparso, non volle far mancare la propria testimonianza a Lamezia Terme in occasione del Trentennale della scomparsa del Senatore Scarpino. Emanuele Macaluso ed Armando Scarpino vennero eletti, rispettivamente alla Camera ed al Senato nel 1963 (IV Legislatura), il Presidente del Consiglio era Aldo Moro. Proprio in quegli anni e con quegli uomini iniziò il confronto e vennero poste le basi di quello che sarebbe dovuto essere il 3 “Compromesso Storico”, peraltro realizzato a Lamezia Terme, probabilmente unico caso in Italia, con la Giunta guidata dal Sindaco Vittorio Esposito (DC), con Armando Scarpino Consigliere Comunale. Vittorio Esposito volle offrire la sua personale testimonianza in occasione del Trentennale della scomparsa di Armando Scarpino definendolo il miglior politico espresso da questa città.
Nei ricordi di Emanuele Macaluso, più volte intervistato su quegli anni della vita parlamentare, risaltavano le qualità di quella Classe Politica di ogni partito con cui confrontarsi era veramente difficoltoso se privi di cultura e di argomenti. Proprio quella Classe Politica, di cui hanno fatto parte Scarpino e Macaluso, ha avuto il merito di far vivere la passione per la Politica chiamando alla partecipazione, soprattutto al Sud – e con enormi sforzi – il maggior numero di cittadini affinché potessero avere un’idea propria, un proprio punto di vista, intervenendo pienamente e partecipando nelle scelte portate avanti dai dirigenti della propria parte. Le successive generazioni dopo Scarpino hanno lentamente deluso l’elettorato sempre di più. Oggi l’interesse e la fiducia verso la Politica sono al minimo. Ecco perché si deve recuperare il più possibile quel messaggio che può comportare, purtroppo, anche enormi sacrifici personali e familiari. Chi è disposto ancora a farlo? Le altre ricette – duole dirlo – non hanno minimamente soddisfatto le esigenze di una città come Lamezia – ma in fondo valgono anche per la Calabria e per l’intero Paese – che deve sempre ripartire talvolta senza la consapevolezza di una sua memoria storica e di una sua dignità che con orgoglio va tutelata.
Chi scrive ha solo, ed indegnamente, avuto il privilegio di assistere ad alcuni momenti salienti della nostra storia locale e nazionale, ha avuto modo di incontrare diverse personalità attraverso le quali ricostruire in maniera storicamente affidabile il profilo di Armando Scarpino, peraltro comprovato da documenti e dai risultati elettorali ma soprattutto dai risultati storici, sociali ed economici della nostra attualità. Per chi scrive, in questa sede, Armando Scarpino non ha alcuna valenza personale e parentale, ma quella di essere un Patrimonio, senza alcuna distinzione ideologica e di fede partitica, della sua gente della sua terra cui era ferocemente legato.
Armando Rosario Scarpino è nato a Nicastro il 12/02/1922, per l’anno prossimo sarà opportuno creare una raccolta di testimonianze da parte di tutti coloro che vorranno offrirle per ricordare un Professore amatissimo ed un Politico che si è speso fino alla fine venendo meno dopo una seduta parlamentare a Roma, cui non avrebbe mai rinunciato, anche se sapeva che il suo stato di salute non era dei migliori. Qualunque sia la risposta delle Istituzioni, noi non rinunceremo mai a ricordare la nostra Storia tramite le più prestigiose figure che ha espresso e chi si è battuto per la sua gente, per questa terra e per il Paese fino all’ultimo, come il Prof. Sen. Armando Scarpino.
contributo a cura di Francesco Scarpino