Dopo la menzione d’onore al premio letterario internazionale Metamorfosi, per l’ultima opera del giornalista e scrittore Antonio Cannone, “aMalavita” edita da Città del Sole, arriva un altro conoscimento significativo quale finalista al Premio letterario “Residenze Gregoriane” di Roma. Un libro che parla di come nasce il rapporto perverso tra le cosche e la politica, tra il malaffare, uomini di banche e colletti bianchi. Come la ‘ndrangheta entra nelle istituzioni aiutata dalla borghesia e dalla massoneria deviata, formando in tal modo la classe dirigente che governa le città del Sud. E’ un romanzo di formazione dove si parla di disagio sociale che si traduce in un percorso tortuoso di sopravvivenza, tra violenze fisiche e piscologiche. Un confine fragilissimo tra legalità e illegalità in uno stato perenne di ambiguità, compromessi e corruzione fin dall’età giovanile dei protagonisti.