Il Dipartimento di Storia e Filosofia del Liceo Galilei, grazie alla sensibilità della Dirigente prof.ssa Teresa Goffredo, che ha subito sostenuto l’iniziativa, ha aderito al “Progetto Crocus” della Fondazione Irlandese per il ricordo dell’Olocausto. La fondazione ha fornito alla scuola i bulbi di “crocus gialli” da piantare in memoria dei sei milioni e mezzo di ebrei, vittime delle atrocità naziste. I fiori gialli a sei punte, infatti, sono chiamati fiori del ricordo poiché ricordano la stella di Davide che gli Ebrei furono costretti a cucire sui propri abiti. La loro fioritura è prevista tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, proprio intorno al 27 gennaio, data della Giornata della memoria.
La classe IIID del Liceo, in rappresentanza delle altre classi, si è occupata della semina dei bulbi, ma anche tutti gli altri studenti saranno coinvolti nel progetto, curando questo spazio dedicato alla memoria. La semina è avvenuta oggi, 9 novembre. Non è una data scelta a caso: il Dipartimento, in accordo con la Dirigente, l’ha scelta in quanto anniversario della “Notte dei cristalli”, data che, storicamente, segna l’inizio dei pogrom antisemiti. La notte tra il 9 e il 10 novembre 1938, infatti, case, sinagoghe e negozi di proprietà degli Ebrei furono saccheggiati e distrutti dai nazisti, lasciando le strade tappezzate di frammenti di vetro.
Quanto si è voluto proporre agli studenti, è essenzialmente un modo tangibile e diverso di affrontare una delle pagine più tristi della storia, dando valore simbolico alla memoria, ma non solo, dando al contempo un messaggio di fiducia nel domani: i fiori ci ricordano che c’è ancora bellezza nel mondo e speranza per il futuro.
Tante sono le scuole, anche estere, che hanno aderito a questo progetto. Con l’aumentare della partecipazione degli studenti dei tanti Paesi coinvolti, nel piantare i bulbi, il numero dei fiori è aumentato nel tempo. Alla fine ci saranno più di sei milioni e mezzo di crocus che fioriranno in varie parti del mondo in memoria delle vittime innocenti dell’Olocausto, è bello poter dire che anche i ragazzi del Liceo lametino abbiano fatto la loro parte.