Parlare di Lamezia Terme oggi, dopo una lunga fase di commissariamento della città, anche se a tratti, in cui è stato assente qualsiasi disegno di sviluppo, richiede una visione strategica di ampio respiro che sappia ricondurre ad unità tematiche, tra le più diverse, dal territorio alla mobilità, dall’organizzazione della città ai servizi.
Promuovere un nuovo progetto per Lamezia significa ricondurre la città al ruolo di grande attrattore della Calabria, che interpreta e realizza la sperimentazione di politiche, programmi e progetti di sviluppo. Azioni volte a recuperare il senso di appartenenza alla comunità urbana, maggiore qualità degli spazi urbani e del territorio, soprattutto con interventi più mirati alla prossima periferia dei tre centri agglomerati.
In alcune aree periferiche il degrado diffuso è frutto della forte frammentazione del tessuto urbano (e sociale), la cui “continuità” non è mai avvenuta. Occorre mettere in piedi un tema progettuale che affronti la “Trasformazione delle periferie”, mirato essenzialmente alla realizzazione di un sistema di trasporti efficace, efficiente e quanto mai, oggi, sostenibile. I nuovi comportamenti post pandemici valorizzano la prossimità e costituiscono l’occasione per consolidare le comunità locali con la dotazione di nuove attrezzature e di adeguati spazi pubblici.
Per cui Lamezia Terme necessita di un programma che abbia come obiettivo generale e centrale la qualità dello spazio urbano nel territorio comunale, che è questione centrale, rilevante e urgente per la città. L’obiettivo della qualità deve essere inteso sia come miglioramento della qualità e della manutenzione nella città esistente, sia come introduzione di alti livelli di qualità delle attrezzature pubbliche attraverso una nuova visione della mobilità sostenibile ed una adeguamento dei servizi esistenti.
Spunti ed interventi che necessariamente prevedono:
• Il nuovo disegno del trasporto pubblico, i corridoi e le nuove linee a flusso intenso per “invogliare” i cittadini lametini ad utilizzare il bus;
• La riorganizzazione del sistema di accessibilità in coerenza con il quadro esigenziale di “riammagliamento” delle tre aree urbane, oggi ancora indipendenti e “slegate” tra loro;
• L’incentivazione della mobilità dolce, in particolare per la ciclabilità, grazie alla vasta rete presente in città;
• La previsione di sistemi di TPL con alimentazione elettrica, a servizio del centro urbano di Lamezia Terme, della stazione centrale e dell’aeroporto internazionale, due nodi strategici della città che non dialogano con il territorio;
• L’organizzazione di un sistema di Radio Taxi, coordinato per tutta la città, a servizio della città e per la città.
Considerando le ingenti risorse che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mette in campo è lecito attendere un grande salto di qualità della città, di Lamezia Terme.
Ad maiora.
Pugliese di origini, Marco Carmine Foti ha vissuto e studiato a Reggio Calabria dove si è laureato in Ingegneria Civile e specializzato nel settore dei trasporti e della logistica. Vive e lavora a Genova dove svolge la sua attività professionale prevalentemente nel campo della pianificazione e progettazione dei trasporti, studi di fattibilità tecnica e analisi economico-finanziarie, piani di riqualificazione e studi di sistemi ed infrastrutture di trasporto. Membro della Commissione Trasporti dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova, è stato più volte selezionato tra gli esperti di riferimento per il MIT